Massimo Lopez: "Anfield Road serata di gala, ma voglio lo scudetto per tornare in vespa a gioire"

Le Interviste fonte : Tuttonapoli.net
Massimo Lopez: Anfield Road serata di gala, ma voglio lo scudetto per tornare in vespa a gioire

Meno due. Poco più di 48 ore e i riflettori dell'Anfield Road illumineranno Liverpool - Napoli. C'è grande attesa, gli aeroporti hanno già "lanciato" i primi tifosi nello United Kingdom: qualcuno ha pensato bene di aggiungere un po' di turismo alla notte magica calcistica. Una partita che darà molte indicazioni in chiave Napoli tra discorsi tecnico tattici, turn over, mercato e prove di futuro tra le stelle d'Europa. Una sfida che ha il sapore dello spettacolo. I microfoni di Tuttonapoli si accendono e la parola passa ad un artista poliedrico che di spettacolo se ne intende. Attore, cantante, autore, imitatore, conduttore tv e radiofonico ... In un nome, Massimo Lopez. L'artista, nato ad Ascoli, è napoletano da diverse generazioni oltre ad essere tifosissimo del club partenopeo.

E’ la settimana successiva ai 50 anni di Maradona, e giovedì gli azzurri saranno di scena all’Anfield Road. Fermenti di una rinascita?
“Sono scaramantico e non mi sbilancio, però è evidente che già si può parlare di rinascita se pensiamo a qualche anno fa. Del resto la posizione in classifica, che non è figlia del caso, la dice lunga sulla crescita di squadra e club. A Liverpool, poi, assisteremo ad una serata di prestigio, di gala a livello internazionale: il Napoli di scena in un tempio calcistico non era in programma da anni. C’è la giusta miscellanea: ottimismo e crescente entusiasmo nei tifosi e una sana lungimiranza da parte del Presidente. Per quanto riguarda Maradona, i miei migliori auguri ad un genio assoluto”.

Lei è nativo di Ascoli Piceno, ma tifa Napoli
“Si, ma le mie origini sono napoletane al 100%. I miei genitori, nonni e bisnonni, tutti partenopei doc. Sono nato ad Ascoli perché la mia famiglia si trasferì per motivi lavorativi, ma i mie primi due fratelli sono nati a Napoli. Ho un legame forte con la Città e tanti miei parenti vivono tutt’oggi lì”.

Quella notte magica di Maggio, nel 1987, nell’auditorium Rai, la vedemmo abbracciato ai giocatori del Napoli scudettato.
“Una giornata indimenticabile. Ero in strada a festeggiare su una vespa, in un fiume di gente, con una bandierona enorme tra le mani. Un deliro di gioia, allegria … Venni a sapere che c’era questa serata in Rai e decisi di andare lì ad omaggiare la squadra e a festeggiare con tutti. Ricordo che un eccesso di burocrazia rischiò di rovinarmi la serata. Entrai, ma una persona mi fermò: “Aspetti, se non ha il pass non può entrare”. “Ma cosa devo aspettare, è un diritto di tutti partecipare; sapete chi sono, dopo mi dite e fate quello che volete. Ma dopo … “ Fui maleducatissimo, certo, ma ritenevo che in quel momento una troppa rigidità contrastasse con quella magnifica espressione di felicità collettiva”.

A proposito della sua città d’adozione, Ascoli, il calcio anni ’80 formato Tonino Carino rimane il più bello di sempre?
“Non so dare una risposta. Ritengo che la vita debba andare avanti pur se a volte la malinconia ci riporta indietro nel tempo. Indubbiamente c’erano tantissimi campioni in circolazione e i giornalisti avevano uno stile più letterario che tecnico. C’era un sapore diverso, atmosfere romantiche. Noi che imitavamo i personaggi avevamo più spunti cui aggrapparci. Tonino Carino lo incontrammo una volta e ci disse divertito, ma non tantissimo: “Grazie alla vostra imitazione mi prendono in giro tutti”.

Ha presentato ‘Viva Napoli’ con Mike Buongiorno: i suoi ricordi legati al grande conduttore e alle atmosfere del Golfo
“Diciamo subito che Mike è il simbolo assoluto della Televisione e lo sarà sempre. Lavorare con lui è stato un grande regalo per me, quasi come avere tra le mani il miglior “giocattolo” possibile. Ero accanto alla Televisione all’interno del televisore nelle case degli italiani. Un professionista impeccabile anche tra le mura domestiche. Provavamo a casa sua e lui ad un certo punto usciva dalla camera da letto già pettinato, la sua famosa pettinatura, e in smoking. Se lo show iniziava alle 21, lui era in studio o sul posto indicato alle 20.55, giusto 5 minuti prima. Le melodie napoletane completavano un quadro magico, emozionante”.

Da uomo di spettacolo, che sensazioni ha pur non essendo un assiduo spettatore del calcio, dove può arrivare il Napoli targato De Laurentiis?
“Il Presidente, mi sembra chiaro, sta indovinando tutte le mosse o quasi. Mi auguro si possa intravedere lo spiraglio giusto per poter sognare ancora, a ragion veduta, di vincere un altro scudetto. Così poi potrò chiedere nuovamente ad un amico di darmi un altro passaggio in vespa con il noto bandierone azzurro di cui prima (ride, ndr). Manco da un po’ di tempo al San Paolo, è ora di tornarci con più assiduità. All’epoca, al di là di Maradona e compagni, ho portato bene”.

C'è un giocatore che vedrebbe bene in maglia azzurra?
"Non è una battuta o un gioco con il mio cognome, ma Maxi Lopez del Catania si sposerebbe benissimo con Lavezzi e Cavani. Da sempre ho spesso l'abitudine, negli sms, nei messaggi o e-mail, di firmarmi Maxi Lopez, così, simpaticamente, per abbreviare. Gli amici di Catania, quando segna il loro bomber, mi chiamano e mi dicono: 'uè, Maxi, segnasti (ride, ndr)' ".

Maradona Careca Giordano, Lavezzi Hamsik Cavani, Lopez Marchesini Solenghi … E’ tre il numero perfetto?
“(Ride, ndr). Eh sì, direi di sì. Il nostro trio si formò per caso. Io, per motivi teatrali, conoscevo Solenghi che a sua volta conosceva la Marchesini. Solenghi però non sapeva che io già conoscevo Anna in ambito doppiaggio cinematografico e la stessa Anna non sapeva che Solenghi mi aveva conosciuto. Abbiamo scherzato per un po’ su questa cosa fingendo di non sapere, poi ad un certo punto ci siamo “stancati” e abbiamo iniziato a scherzare seriamente, ma insieme”.

Le faccio dei nomi di persone o cose … Aggiunga qualcosa.
Promessi sposi
… Una vittoria, quella di aver convinto la dirigenza Rai a portare qualcosa di nuovo in tv. L’idea ci venne camminando insieme sul Lago di Como. Oggi molti insegnanti fanno vedere a scuola le nostre immagini ai ragazzini di 14 anni.
Leone d’oro per una pubblicità … Una grande soddisfazione personale. Il condannato a morte alle prese con una telefonata interminabile quale ultimo desiderio prima dell’esecuzione. Una trovata geniale.
Maurizio Costanzo … Un giocherellone. Per molti è serioso, ma chi lo conosce bene sa che ama divertirsi. Lo convinsi, quando facevamo Buona Domenica, ad uscire dallo studio. Non voglio auto citarmi, ma forse sono stato il primo a lanciare l’idea del reality. Gli piacque molto l’idea di metterci in aereo durante la trasmissione per andare a trovare i colleghi di Domenica In. Ci provammo, ma dall’altra parte non ci fu la giusta voglia o il coraggio di sperimentare quando ci videro arrivare. Anche la trovata del canguro mi venne così, di getto. In studio si parlava di cose importanti, ed io quando vidi quel vestito dietro le quinte, non ci pensai su due volte, l'infilai ed entrai in scena”.

Il personaggio, l’artista migliore che ha incontrato sul suo percorso professionale.
“Ce ne sono stati tanti, e in generale dico che le capacità comunicative fanno la differenza, ma forse Alberto Lionello è il nome giusto per rispondere alla domanda. Mi ha insegnato i tempi comici, come stare in palcoscenico: un vero Maestro”.

Se Liverpool-Napoli fosse una canzone napoletana quale sarebbe? E dei Beatles?
“Dunque, ‘Napule è’ per descrivere agli inglesi la nostra città, ‘We can work it out’ per fargli capire nella loro lingua che possiamo farcela. Sarà una notte particolare a prescindere da ogni risultato”.

E se a cantare fosse Frank Sinatra?
“Come è noto amo Sinatra immensamente, e la prima canzone a cui penso è “Come rain or come sunshine”, ovvero un testo adattissimo per indicare l’amore dei tifosi azzurri per il Napoli. Il senso è ‘ti amerò sempre, sia nelle giornate nuvolose, con la pioggia, che quando spunta il sole’ “.

… 'Ciao Frankie', appunto, è lo spettacolo che sta portando in giro …
“Dopo il grande successo riscosso al debutto in America, a Miami, ritorniamo in Italia dove c’è ancora una gran richiesta nonostante le 150 repliche. E’ il mio ”One Man Show” dedicato a Sinatra che ripercorre il repertorio del grande artista con un’orchestra di altissimo livello, la “Big Band Jazz Company” diretta dal Maestro Gabriele Comeglio. Saremo al teatro Acacia di Napoli dal 2 al 6 marzo 2011. Vi aspetto tutti, un salutone e forza Napoli”.

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