Juventus, Agnelli: "Parteciperemo alla Champions, non temiamo le minacce UEFA! Risanerò il rapporto con Ceferin"

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Agnelli della Juventus parla di Superlega, Champions e di Ceferin

Serie A - Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha parlato in conferenza stampa ancora del caso Uefa e Superlega:

"Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato gli impatti del Covid nelle ultime stagione che si stiano a circa 320 milioni e ha predisposto linee guide di aumento di capitale sociale fino a 400 milioni. Quelli della pandemia sono effetti che hanno colpito tutte le società. I dati UEFA hanno veramente tutta la situazione sotto controllo di tutti i campionati. La UEFA stima una necessità di liquidità di circa 8,5 miliardi per i club. C'è il rischio che circa 120 club si trovino a rischio insolvenza nel breve periodo. Ci sono state alcune operazioni annunciate lato debito e penso a Barcellona, Inter, West Ham, Porto per importi notevoli. Poi ci sono aumenti di capitai come Roma, Atletico Madrid e ci siamo anche noi. Noi ci inseriamo in questo contesto, è importante che gli azionisti sostegno la crescita di questa società. La proprietà è uno die punti di forza di questa società, lo dico da presidente e da membro della famiglia. Questo è lo stato. Abbiamo ricevuto on serenità la lettera della UEFA che ci ammette alla prossima Champions League. Da parte nostra c'è volontà di dialogo e non abbiamo alcuna paura delle minacce che sono state fatte negli ultimi mesi e siamo convinti che le azioni legali porteranno a successi. Il verso successo ci sarà quando si riprenderà nuovamente a dialogare. Il tema di oggi è la presentazione della nuova squadra sportiva. Vorrei spendere due parole su Nedved. È stato sempre determinante e vicino alla squadra. Ha interpretato il ruolo di vicepresidente con un focus specifico e dal 2018 ha raggiunto la conoscenza che lo pie a essere il numero due della società a pieno titolo. Questo è quello che rappresenta per noi Pavel. Maurizio Arrivabene è un uomo conosciuto, le sue competenze si sapranno integrare con quelle calcistiche di Pavel e Federico. Presentare Maurizio penso sia riduttivo considerando il suo curriculum. Federico lo conoscete, ultimamente è presenza fissa a bordocampo nei riscaldamenti. Lui è un punto d'orgoglio nella società perché è il primo manager formato interamente in Juventus. Una serie di progetti che sono stati e saranno importanti per la Juventus sono merito di Federico. Il progetto Club dei 15, tutta la gestione degli on loan players è opera di Federico così come la messa a regime del progetto Under 23. Sono progetti che portano la firma di Federico, oggi arriva come Football Director con la responsabilità di tutta la parte sportive e tutte le squadre. Penso che questa sia la migliore squadra di cui la Juve può disporre in ambito sportivo e non. Il nostro auspicio è che dalla stagione 22/23 si possa ragionare usciti dalla pandemia: ce lo auguriamo da dirigenti come da cittadini. Per chiudere mi piacerebbe fare un in bocca al lupo all'Italia impegnata domani nel quarto di finale".

Siete sicuri di partecipare alla prossima Champions? Che dialogo ha in mente con la UEFA?

"Sì assolutamente. Nel dialogo ci sta tutto, questo era il primo passaggio del comunicato stampa della Superlega. La proposta andava da affrontare il momento che stiamo vivendo. Determinate realtà si affermano come posizioni dominanti, i gruppi spesso sono scontati e il vero interesse è sulle gare a eliminazione diretta. Va analizzato anche il comportamento delle generazioni più giovani. Oggi i ragazzi non hanno più il livello di attaccamento di quelle precedenti. A nostro giudizio c'è bisogno di una serie riflessione, da fare in una posizione di consapevolezza. La domanda era se la sezione della UEFA è legittima o se si possano fare competizioni alternative. Le proposte come sempre sono il benvenuto".

Questo dialogo con la UEFA si potrà aprire con Ceferin?

"Con Ceferin ho sempre avuto un ottimo rapporto e continuo a stimarlo come persona. Detto questo quando si lavora nel mondo del business si sa che determinate cose non si possono dire quando si firma un accordo, con le dimissioni immediate dalle mie cariche ritengo di essermi comportato nel migliore dei modi. Alex rimane una persona che stimo e il padrino di mia famiglia, col tempo penso si possa risanare il rapporto".

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