Spunta un interessante passaggio dall'intervista fatta dal collega Francesco Palmieri su 'Il Foglio Quotidiano' al patron della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis. Il produttore cinematografico confessa
"Ho avuto la fortuna di fare la gavetta in una famiglia che mi ha permesso di conoscere tutte le componenti dell'industria dell'audiovisivo, di diventare imprenditore e acquisire coraggio. Percio quando ho preso il Napoli ero convinto che avrei imparato velocemente i nuovi meccanismi". Chi rammenta certe sue esternazioni alle riunioni di Lega può immaginarlo in bianco e nero, mandando indietro l'orologio come nei flashback al cinema: un ragazzo coi capelli fino alle spalle, che veste come i coetanei sessantottini e frequenta Giurisprudenza. Sta litigando col capo del movimento studentesco: "Era un mio amico ma gli dicevo di non rompere le scatole con gli scioperi: la mia vita era divisa tra i se e l'università, finiva un film e ne cominciava un altro. Per lavorare dovevo rinviare il servizio militare e dare esami era l'unico modo. Furono scontri dialettici divertenti: lui interpretava il giusto disagio dei giovani, io seguivo un percorso che non ammetteva distrazioni".