Massimo Giletti è intervenuto ai microfoni di Kiss Kiss Napoli nel corso del programma Radio Goal. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24.it:
“Sono contento per la vittoria dell’Argentina, credo sia stata la squadra migliore. Messi è il giocatore più forte al mondo, magari Maradona da lassù l’ha guidato e vederli uniti in questo pensiero mi piace”.
Sul Napoli: “Sono sempre stranito quando vengo a Napoli, perché sentivo molte critiche sulla gestione di De Laurentiis. Il suo metodo, però, è risultato vincente. Non è diventato schiavo dei giocatori e dei procuratori, magari come la Juventus, io preferisco che al centro ci sia la squadra ed i giocatori vengano dopo. Non esistono intoccabili o insostituibili tranne pochissimi esempi.
Quando parlo di De Laurentiis, ma ovviamente non mi dimentico anche della bravura di Giuntoli, dico che è lui a decidere cosa fare e dove andare. Lui manda un messaggio forte nel non voler diventare schiavo di nessuno. Il calcio italiano è malato nei bilanci, la Juventus è la punta dell’iceberg, ma De Laurentiis ti racconta che se hai intuizioni puoi trovare giocatori validi anche a prezzi ben diversi. Io amo le società che oggi capiscono che, in una situazione complicata della società, riescono a far quadrare i conti. Io sarei contento se il Napoli arrivasse fino alla fine, perché sono anni che fa un lavoro importante".
Sull'inchiesta Prisma e la Juventus: "Non capisco perchè le intercettazioni escano fuori sempre e solo sui bianconeri. Le operazioni dovrebbero essere fatte in tutte le città e non solo sulla Juventus. Io sono preoccupato, perchè lo sport italiano ruota attorno al calcio italiano. Bisogna avere coraggio di azzerare e ripartire. Spesso si è insoddisfatti, per questo quando vengo a Napoli mi stupisco di alcune critiche.
Maradona è diventato Maradona proprio perchè è stato a Napoli ed ha creduto in quella città. Molti dicono che se fosse andato alla Juventus si sarebbe salvato, ma io la penso diversamente. Noi abbiamo ammirato Maradona proprio perchè sulla sua strada ha scelto di andare a Napoli".