Chiariello: "Solo gli sciocchi e gli occasionali non si rendono conto di quanto sia importante contestualizzare l'avversario"

Le Interviste  
Chiariello: Solo gli sciocchi e gli occasionali non si rendono conto di quanto sia importante contestualizzare l'avversario

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Di seguito le parole di Umberto Chiariello:

«Dopo il gol di Conceicao e il pluri bestemmione di Lautaro Martinez ho aggiunto un granellino di ottimismo al mio realismo contiano. Mancano tredici partite alla fine, siamo in vetta alla classifica e domenica abbiamo una trasferta che ci preoccupa come quella di Como. Solo gli sciocchi e gli occasionali non si rendono conto di quanto sia importante contestualizzare l'avversario di turno. L'avversario non è sempre uguale nell’arco della stagione. Ci sono i cicli e momenti in cui le squadre raggiungono il picco massimo e quando calano.

Il Parma all’inizio della stagione era un’altra squadra, a Napoli ci ha messo in difficoltà. Il Parma oggi è diverso, Pecchia è andato via e la società ha preso un improbabile allenatore come Chivu che fino ad adesso ha lavorato solo con i giovani che è una scelta incomprensibile. Il Parma è una squadra forte con uomini di mercato che rischia di retrocedere, è più forte per esempio del Verona che la sopravanza in classifica. Alla prima giornata il Verona ha trovato un Napoli disastrato. Se si giocasse oggi la partita il punteggio sarebbe lo stesso, ma al contrario. Il Napoli non è stato molto fortunato sotto questo punto di vista. Solo con il Milan ha approfittato di una situazione favorevole poiché i rossoneri non avevano giocato la trasferta di Bologna e nello scontro diretto non giocarono Reijnders e Theo Hernandez. A Milano ci fu un vantaggio oggettivo, per il resto della stagione non ci è andata bene. Quando abbiamo affrontato la Roma di Ranieri all’andata e l’abbiamo battuta, il tecnico italiano era appena approdato alla corte giallorossa al posto di Juric. Al ritorno la Roma di Ranieri era reduce da 7 vittorie di fila in casa. Affrontare questa Roma di Ranieri non è stata un vantaggio. Affrontare la Lazio in un momento di grande euforia per l’ambiente non è stato un vantaggio. Affrontare l’Udinese nel suo momento migliore che ha degnamente pareggiato la partita a Napoli non è stato un vantaggio.

Il Napoli adesso affronta il Como che viene da un botto di campionato clamoroso come la vittoria in trasferta di Firenze per 2 a 0. All’andata i lariani ci hanno fatto vedere i sorci verdi e abbiamo sofferto le pene dell'inferno. Quello era un altro Napoli ma è anche un altro Como quello di adesso. Diao ha fatto 4 gol in 7 partite e al Como mancava una punta al fianco di Nico Paz. Vi avverto: Il Como va preso con le pinze, non è una partita facile! L’Inter mi dà però ulteriori motivi di speranza.

Mi arrabbiai molto il primo anno di Spalletti al Napoli anche se fece un grande lavoro. L’ho criticato tanto perché aveva una squadra a fine ciclo con Insigne, Mertens, Fabian Ruiz, Ospina e Koulibaly che era una squadra forte che l’anno prima arrivò soltanto quinta in campionato a causa della partita contro il Verona pareggiata a causa degli errori di Gattuso che per me rimane un allenatore mediocre. Nel suo primo anno a Napoli, Spalletti riportò il Napoli al terzo posto in Champions ma per me con tanti rimpianti. Il Napoli perse in casa tra Natale ed Epifania con Empoli e Spezia, e fu il primo treno perso, ma ci trovammo in gioco e presto arrivarono un secondo e un terzo treno. Dopo la vittoria di Bergamo contro l'Atalanta il Napoli era considerato favorito. L'Inter non era la stessa squadra dell’anno prima poiché era andato via Conte ed era arrivato Simone Inzaghi che non aveva mostrato pari mentalità vincente. Il Milan era in corsa ma non era forte come il Napoli e l’Inter. Il Napoli ebbe altre due occasioni, ma le sprecò. Quel terzo posto fu vissuto, da me come per tanti, più che come una crescita di gruppo, come un'occasione perduta.

L’anno dopo sappiamo tutti com'è andata a finire nonostante le voci pre-campionato sul ridimensionamento e i tanti addii nella sessione estiva di mercato. Quell’anno Spalletti fece qualcosa di pazzesco. L’Inter quest’anno mi sembra la squadra del primo anno con Simone Inzaghi in panchina. L’Inter quest'anno sta sprecando occasioni su occasioni. Poteva raggiungere il Napoli in classifica ma ha subito tre gol a Firenze, poteva scavalcarci a Torino ed ha perso contro una Juventus che è un work in progress dopo aver dominato la prima parte della partita. Quando una squadra non ha più quello spirito cannibale diventa battibile. L’Inter è più forte ma il Napoli è tosto.

Io ci credo e credo che il peggio sia passato poiché molti giocatori stanno rientrando dagli infortuni. Il Napoli si gioca una carta sul tavolo del campionato: la coppia Lukaku-Raspadori. Dall'uscita di Kvaratskhelia è emerso Neres che è un signor giocatore ma altalenante, la coppia Lukaku-Raspadori può invece essere il jack-pot dello scudetto con Neres di nuovo impattante dalla panchina. Sia Lukaku che Raspadori sono due magnifici interpreti dell’uno-due sotto rete e possono giocare davvero bene insieme. Può darsi che Conte abbia trovato quella chiave di volta che gli può far fare quel rush finale fondamentale.

A Como voglio vedere undici belve azzannanti e credo che questa Inter sia un po’ molliccia e vecchiotta rispetto alle sue qualità. Ribadisco: comunque accadrà sarà un successo ma ad oggi io mi sento un po’ più fiducioso perché l’avversaria che doveva ammazzare il campionato si è presa un bel sedativo. A voi tutti dico: avanti tutta e mi associo a Marco Giordano rimanendo però fedele all’area realista e non a quella scudettista

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