Il silenzio stampa del Napoli si interrompe dopo tre giorni: mercoledì la UEFA impone le conferenze. In Serie A non si tengono dal lockdown

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Il silenzio stampa del Napoli si interrompe dopo tre giorni: mercoledì la UEFA impone le conferenze. In Serie A non si tengono dal lockdown

Silenzio stampa del Napoli subito costretto all'interruzione

Il Napoli va in silenzio stampa dopo la sconfitta contro l’Atalanta, ma è tenuto a parlare già dopodomani. Il silenzio stampa, infatti, non può essere mantenuto nelle competizioni UEFA pena il pagamento di una multa.

L’articolo 69 del regolamento UEFA, infatti, parla chiaro: ogni club è tenuto ad una conferenza stampa il giorno prima della partita, con la presenza dell’allenatore e di almeno un calciatore. Non solo conferenza stampa aperta ai media accreditati, ma anche una intervista flash con il detentore dei diritti audiovisivi della competizione in ambito nazionale - in questo caso Sky Sport. Anche nel giorno della partita dovrà essere reso disponibile un calciatore, oppure l’allenatore o il suo vice, oppure un dirigente del Napoli per una intervista flash nel pre-partita. E nel post-partita altra conferenza stampa, sempre da regolamento UEFA.

Il silenzio stampa tornerà, evidentemente, attivo a partire dalla giornata di venerdì: d’altronde è quasi da un anno - 28 febbraio, prima di Napoli-Torino -, quando il campionato venne sospeso per l’esplosione del coronavirus, che il Napoli non organizza una conferenza stampa pre-partita in vista dei match di Serie A. Lockdown a tinte azzurre, unica squadra del campionato italiano.

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