Guarino: "Spalletti un cavallo pazzo, grazie a noi conosce il napoletano. L'episodio del tric-trac natalizio con lui allenatore è unico. Napoli? Gli dissi..." [ESCLUSIVA]

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Guarino: Spalletti un cavallo pazzo, grazie a noi conosce il napoletano. L'episodio del tric-trac natalizio con lui allenatore è unico. Napoli? Gli dissi... [ESCLUSIVA]

Rosario Guarino racconta Spalletti in esclusiva a CalcioNapoli24

Napoli calcio - "Nu poc 'e cazzimma l'amma tenè". Già nelle prime conferenze stampa Spalletti ha dato dimostrazione di conoscere molto dettagliatamente il dialetto partenopeo dandone dimostrazione con qualche frase tipica delle nostre parti. Rosario Guarino, menzionato tra l'altro dall'allenatore del Napoli sul discorso del feeling con la lingua napoletana, è stato un compagno di squadra di Luciano ed anche un suo giocatore all'Empoli. Diciamo che Guarino, così come quel gruppo folto di napoletani che c'era in quegli anni di Empoli, è stato uno dei primi insegnanti ad insegnare a Spalletti i modi di dire della nostra terra. Oggi Rosario gestisce il "Bar Cristallo" nel centro di Empoli ma la sua passione per il calcio è ancora viva così come i legami con i suoi ex compagni in maglia empolese.

Cosa hai provato quando Luciano ti ha menzionato nel discorso legato ai napoletani nel corso della sua carriera?

"Con lui il rapporto sono ottimi anche adesso, c'è stima ed amicizia. Lo stimo prima di tutto come uomo e poi secondo me è tra i più bravi come allenatore e non solo a livello nazionale. Il fatto che mi abbia ricordato mi ha fatto molto piacere, noi partenopei di quella squadra gli abbiamo lasciato qualcosa. Sapere che il Napoli è guidato da lui mi fa stare sereno".

Da tifoso azzurro ed amico, cosa gli hai detto quando è diventato allenatore della tua squadra del cuore?

"Gli scrissi un bel messaggio di in bocca al lupo, non rivelo altro perchè da buon napoletano sono scaramantico (ride ndr)! De Laurentiis non poteva fare una scelta migliore di questa".

Il bar che gestisci è da sempre un covo di calciartori dell'Empoli da tantissimi anni

"Sono quasi 20 anni che ho rilevato questa attività nel centro della città. Luciano, quando può, viene spesso a trovarmi per chiacchierare e prendere un aperitivo. In generale tutti i calciatori presenti e passati passano qui del tempo perchè parliamo di un ritrovo storico".

Che compagno di squadra era Spalletti?

"Era il suo ultimo anno da giocatore qui ad Empoli. Luciano era uno attento, disponibile, meticoloso però era una persona su cui potevi fare assolutamente affidamento sempre. Per noi giovani è stato un punto di riferimento importante nello spogliatoio. Nonostante l'età, era uno che non mollava un centimetro in allenamento tanto quanto in gara. Questa sua caratteristica trascinava tutti noi".

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Spalletti

Il tuo primo impatto con lui nello spogliatoio?

"Facevo parte di un gruppo di giovani appena arrivati e, come loro, avevo fame di affermarmi ed imparare. Spalletti è stata una fortuna per noi 'sbarbati' perchè mise a nostra totale disposizione la sua esperienza, la sua conoscenza. Sapeva che sarebbe stato il suo ultimo anno da calciatore e lo spese in gran parte per formarci in campo. Ci diede una mano ad affrontare il professionismo, fu una guida" .

Aveva un soprannome?

"Era un cavallo pazzo".

Nella lunga carriera Luciano ha sempre avuto Napoli sul suo percorso

"E' un tipo curioso. Con me ed altri napoletani cercava sempre di capire il nostro dialetto, le curiosità e quanto altro. Diciamo che è stata una città, una realtà che l'ha sempre affascinato. Se oggi capisce e parla un discreto napoletano è merito nostro (ride ndr)".

Oggi che giocatore sarebbe Spalletti?

"Sarebbe un elemento imprescindibile per ogni allenatore perché sarebbe uno che ti garantirebbe quantità e qualità senza risparmiarsi mai dando sempre una mano al compagno in difficoltà".

Come riuscì a gestire il passaggio da compagno di squadra ad allenatore con voi?

"Fu molto bravo subito a dividere i due ruoli. Non fece pesare tutto questo nel senso che ragionava da allenatore capendo però la mentalità del calciatore. La sua bravura fu subito capire i problemi di ognuno di noi per trasformarli in soluzioni. Con il tempo poi ha aumentato questa dote diventando quello che è oggi. Nella prima esperienza ci guidò solo sei partite nella fase finale. Il capolavoro lo fece però due anni dopo quando ci guidò alla promozione riuscendo a fare un unico blocco spogliatoio, ambiente e società".

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Spalletti

Hai un aneddoto su quelle annate con Luciano allenatore

"Ero tra i più casinisti dello spogliatoio. Ricordo, era il periodo di Natale e Capodanno, che sparai una cosiddetta cipolla ed un tric-trac in mezzo al campo provocando una voragine a centrocampo".

Come la prese il mister

"Come doveva prenderla...(ride ndr)".

In quella squadra c'era anche Daniele Baldini

"E' stato il mio grande capitano. Parliamo di uno onnipresente, un'istituzione. Per noi giovani, grazie a lui e Luciano, fu molto più semplice approcciarci al calcio che conta. Sono state due figure davvero importanti".

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