Con Demme, Lobotka, Zielinski, Fabian ed Elmas il 4-2-3-1 è una missione impossibile

Editoriale  
Con Demme, Lobotka, Zielinski, Fabian ed Elmas il 4-2-3-1 è una missione impossibile

Il 4-2-3-1 è uno dei moduli che Gennaro Gattuso sta provando nel ritiro di Castel Volturno, ma non è quello adatto per le caratteristiche dei vari Zielinski, Demme, Lobotka etc...

Fu Rafa Benitez l'ultimo a Napoli a basare la propria idea di gioco su un 4-2-3-1. La piazza azzurra, da anni, era abituata al più solido 3-5-2, prima con Reja e poi con Mazzarri. Col tecnico spagnolo cominciò il processo d'internazionalizzazione del Napoli e non solo dall'aspetto delle strategie di mercato, ma anche e soprattutto dal modo di interpretare le partite. Alla prima stagione dell'ex Liverpool sulla panchina azzurra, il centrocampo del Napoli era formato da Behrami, Inler, Gargano, Hamsik, Jorginho, Radosevic, Dzemaili e Donadel. Tra questi solo i due svizzeri (più Behrami che Inler) e l'uruguagio Gargano avevano nelle corde le caratteristiche per interpretare al meglio il ruolo di mediano davanti alla difesa in una linea a 2. In diverse circostanze fu schierato in quel ruolo anche Jorginho che veniva surclassato sulle ripartenze avversarie e dal punto di vista fisico. A Dzemaili piaceva molto spingersi in avanti anche quando sarebbe dovuto essere il muro davanti la difesa. Hamsik giocava tra le linee e non fu il vero Hamsik, era difficile vederlo rincasare in fase di non possesso ed il Napoli, nella zona mediana del campo, veniva sempre battuto dagli avversari. 

L'ESPERIMENTO fallì, eppure durò per due anni interi. Benitez non cambiò mai idea ed il Napoli dovette aspettare l'arrivo di Sarri per passare al 4-3-3, dopo i vani tentativi col 4-3-1-2 con Insigne trequartista. Anche Gattuso pare stia facendo lo stesso pensiero dell'attuale allenatore del Dalian Yifang. L'idea del 4-2-3-1 nasce esclusivamente dall'esigenza di far coesistere Mertens con Osimhen. Sarebbe un peccato ridirottare il belga sull'esterno dopo anni in cui s'è consacrato da punta centrale e l'unica soluzione sarebbe quella di togliere un centrocampista ed aggiungere un uomo d'attacco. 

Diego Demme e Stanislav Lobotka

PERO' questo Napoli, così come quello di Benitez se non peggio, non ha gli uomini a disposizione per mettere in atto il 4-2-3-1. Non a caso questo modulo se lo possono permettere i club più forti al mondo che godono di top player a centrocampo, gente che abbina qualità a quantità e forza fisica. Serve gente di alto spessore per coprire più campo con questo schema tattico. Il Napoli di oggi in organico ad oggi ha Demme, Lobotka, Zielinski, Fabian ed Elmas. L'unico adatto è il tedesco. Lobotka è dotato di una grande tecnica, ma non ha i ritmi e la forza (nè la resistenza) per padroneggiare in quella zona di campo. Zielinski, Fabian ed Elmas sono tre mezz'ali, abituati più a guardare avanti che indietro e davanti la difesa lascerebbero troppi buchi. 

INSOMMA, le condizioni al momento non ci sono. E' giusto iniziarci a pensare, ma per tenere in considerazione sul serio la possibilità di alternare il 4-3-3 (metodo molto più equilibrato ed in linea con le caratteristiche degli interpreti) al 4-2-31 il Napoli ha bisogno di pedine diverse. Il tempo è poco, sembra strano, ma la stagione futura è dietro l'angolo.

di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)

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