80 milioni persi in due, ma sempre plusvalenza è: la strategia aziendale ritorna salda

Editoriale  
80 milioni <i>persi in due</i>, ma sempre plusvalenza è: la strategia aziendale ritorna salda

Ultimissime calcio Napoli - Doppia plusvalenza Koulibaly-Allan, i dettagli e le cifre

Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. Soprattutto se dici: "Ormai ho deciso, da ora in poi quando ci saranno offerte importanti cederemo tutti, anche se stanno con noi da solo un anno" e dopo 24 ore o poco più si ufficializza la cessione di Allan per appena 25 milioni di euro (a 29 anni). Condito dalle offerte che arrivano per Koulibaly, ma che non si avvicinano ai 120 milioni (in euro) che il Napoli dice di aver rifiutato, e da qualche sondaggio che sta arrivando per Fabian Ruiz, da un anno e più sulla bocca delle big spagnole.

La verità è che per anni si è criticata la dirigenza partenopea per il fatto di sopravvivere grazie alle plusvalenze. Nei momenti "migliori", gli addi di LavezziCavaniHiguain, sostanzialmente. Ci sarebbe Jorginho (per cifre e importanza in quella rosa), ma nell'immaginario collettivo non fu percepito come tale. Nel momento in cui però, con Carlo Ancelotti, chiaramente alla fine di un ciclo (perché quegli uomini, per Sarri e per quello scudetto perso sul traguado, avevano dato tutto), la dirigenza non ha scelto di rifondare, di vendere i pezzi pregiati e ripartire, non ha ceduto alle lusinghe per mettere tutti a disposizione del nuovo tecnico, da qualunque prospettiva la si veda deve nascere una riflessione.

Quella che probabilmente è nata nella mente di Aurelio De Laurentiis, a cui appartengono le dichiarazioni iniziali. Ed anche quelle su Allan, ad esempio, di cui ammette l'errore:

"Non l'ho venduto al PSG perchè c'era un girone di ritorno da giocare. Mi chiamò il suo agente, ma gli dissi che aspettavo la proposta del club. Chiamai il presidente del PSG e gli chiesi di Allan, lui mi disse che avrebbe offerto 45 mln e non 60".

Il girone di ritorno, più importante delle plusvalenze. Il Napoli lo prese, nel 2015, per 12 milioni di euro dall'Udinese, che al 2020 risultano quasi interamente ammortizzati (restavano circa 400 mila euro di costi da abbattere con le prossime stagioni, contratto fino al 2023). Parliamo comunque, quindi, di una plusvalenza di quasi 25 milioni di euro per il club partenopeo con la cessione all'Everton, ma che potevano essere circa 40 milioni nel gennaio 2019. La strategia aziendale, che ha riguardato anche Koulibaly ad esempio e non solo Allan quindi (De Laurentiis lo scorso 3 settembre ha dichiarato: "Fui scorretto a non cedere Koulibaly quando mi offrirono 110 mln di sterline", 123 milioni in euro), s'era palesemente quindi presa una pausa durata due anni. Che abbia pagato o meno, lo decidono risultati sportivi e bilanci. 

Allan e Koulibaly, doppia plusvalenza?

Quel che è certo è che adesso Aurelio De Laurentiis è tornato sui suoi passi. E dopo Allan può dire addio Koulibaly per cui se arrivasse un'offerta da 70 milioni di euro si sarebbero persi altri 40-50 milioni di plusvalenza nel non cederlo all'apice della sua avventura napoletana. Insomma, 80 milioni di euro in meno, per un'era Ancelotti in più. Ne è valsa la pena?

C'è il rovescio dalla medaglia però, perché in fondo con l'eventuale cessione per 70 milioni di euro di Koulibaly (pagato 8 milioni nel 2014, completamente ammortizzati) De Laurentiis nonostante le "lamentele" avrebbe nelle casse 95 milioni di euro di plusvalenze. Se è questa la scelta imprenditoriale, è il momento di investirli sugli AllanKoulibaly del futuro.

di Manuel Guardasole

RIPRODUZIONE RISERVATA 

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