Roberto Mancini non è più l'allenatore dell'Inter. Il tecnico di Jesi ha firmato la rescissione di contratto poco dopo la mezzanotte, con una buonuscita da 2,5 milioni di euro. Manca solo l'ufficialità, che verrà sancita oggi con un comunicato del club nerazzurro. Al suo posto arriva Frank De Boer: per il tecnico olandese, già a Milano, pronto un triennale da 1,5-2 milioni a stagione. La frattura durata un'estate, in primis con il presidente Thohir, non è stata risanata e le rispettive strade si sono separate nel peggiore dei modi. Dopo l'1-6 con il Tottenham la situazione è degenerata e la proprietà cinese avrebbe ceduto alla pressione dell'indonesiano per il cambio tecnico. Alla base del definitivo strappo tra tecnico e società la tanto agognata proposta di rinnovo: contratto fino al 2019 ma con un paio di clausole 'pesanti', ossia - come scrive il 'Corriere dello Sport' - niente voce in capitolo sulle scelte di mercato e la presenza di penali già prestabilite in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi (qualificazione alla prossima Champions). Voci che Mancini non ha ovviamente gradito. Da qui la decisione di Thohir, con il via libera di Suning, di accelerare per De Boer: da qui la missione di Ausilio sabato a Londra per incontrare l'olandese e ieri la trattativa con il suo agente per definire la parte economica. Mancini è amareggiato, molto. Non voleva finisse così e non voleva nemmeno dimettersi. Ma il clima per il tecnico era diventato irrespirabile. De Boer, come detto, è già a Milano e si insedierà nel giro di poche ore. Per l'olandese ex Ajax pronto un triennale da 1,5-2 milioni a stagione.