E se Roberto Mancini lasciasse l’Inter? Quell’ipotesi spuntata settimane fa, smentita debolmente e poi tornata in vita ha sicuramente qualcosa di fondato alle spalle. Perché nel nervosismo, la tensione, i risultati scadenti degli ultimi due mesi nerazzurri c’è di più, oltre al semplice e duro verdetto del campo.
Da gennaio inoltrato, Mancini ha fatto presente a chi gli sta vicino e a chi lo conosce bene di non essere pienamente soddisfatto degli investimenti invernali: Eder era in dirittura d’arrivo, una richiesta esplicita del Mancio, vero. Ma almeno qualcosa a centrocampo e un terzino destro (chiesto da tempo) nelle idee di Roberto sarebbero stati necessari per pensare a un’Inter da Champions League. E invece, un solo investimento era possibile con l’incasso dalla cessione di Fredy Guarin allo Shanghai.
Proprio questa ristrettezza legata al Fair Play Finanziario è tra le motivazioni dell’insoddisfazione di Mancini. L’Inter è necessariamente legata al controllo dell’Uefa per le proprie operazioni sul mercato; lo sarà ancor più se non dovesse centrare la Champions per la prossima stagione. Per questo il Mancio ritiene il progetto ancora privo delle potenzialità necessarie per arrivare a traguardi importanti.
Il sogno/miracolo scudetto è durato poco, forte di un gruppo che ha perso smalto e uomini a livello numerico (Ranocchia, Montoya, Guarin) per inserire un jolly offensivo come Eder apprezzatissimo ma che andava accompagnato a qualcos’altro. Mancini vuole di più, come in estate voleva Perisic già per il ritiro estivo e l’ha ottenuto solo a fine mercato esattamente come Ljajic.
Insomma, l’insoddisfazione esiste e lo scenario della Nazionale è solo un’ipotesi per un Mancio stanco, logorato, con nervi a fior di pelle. Cosa accadrà? La separazione dall’Inter a fine anno non è sicura, anzi: Mancini gode della stima più totale da parte di Erick Thohir che vorrebbe tenerlo a prescindere sulla panchina nerazzurra anche nella prossima stagione.
L’addio quindi è possibile solo se l’Inter non dovesse finire al terzo posto e se Roberto insistesse sulle richieste che il club non potrebbe soddisfare a livello economico e di investimenti. Giocatori importanti, ingaggi pesantissimi: senza Champions per l’Inter diventerà automaticamente impossibile spendere cifre del genere. Di conseguenza, questa può essere una strada per l’addio.
Prima c’è tanto campionato da giocare ancora e soprattutto c’è la volontà di Thohir nel fare chiarezza: entro aprile, allenatore e presidente si rivedranno per fare il punto della situazione. E capire se riavvicinarsi con soddisfazione reciproca, come Thohir si augura. Per il bene dell’Inter, con o senza Champions.