Dopo i colossi delle compagnie telefoniche è toccato anche a Sky Italia. L'ente garande nelle comunicaizoni, Agcom, ha diffidato l'emittente telesivia per l'emissione delle fatturazioni a 28 giorni e non a 30. Questo, secondo quanto definito dagli esperti, lede il principio di trasparenza e causa un aumento del costo annuale per gli abbonati della pay tv di oltre l'8%. Insomma, una pratica per avere un guadagno maggiore con lo stesseo numero di clienti.
L'azienda aveva cercato di evitare la diffida da parte dell'Agcom avvertendo i consumatori con anticipo sui cambiamenti di natura contrattuale. Ma evidentemente questo non è bastato.