Cairo esercita ilcontrollo di fatto su Rcs: alla sua offerta pubblica di acquisto e scambio sono stati infatti apportati complessivamente il 48,82% del capitale. Sono questi i risultati provvisori comunicati da Equita Sim, anche per conto di Banca Imi, intermediari incaricati del coordinamento della raccolta di adesioni. I risultati definitivi arriveranno il 21 luglio. Cairo comunica dunque che rinuncerà alla condizione del livello minimo di adesioni. Ora, essendo l'offerta prevalente rispetto a quella di International Media Holding, chi ha aderito all'offerta concorrente avrà 5 giorni (dal 22 al 28 luglio) per cambiare e apportare le proprie azioni a Cairo.
Stamattina si è tenuta intanto l'Assemblea straordinaria della Cairo Communication che ha approvato l'aumento di capitale da 70 milioni di euro per rafforzare patrimonialmente la società e far fronte alle necessità legate all'opas lanciata su Rcs. All'avvio dei lavori erano presenti in proprio o per delega azionisti rappresentanti il 78,5% del capitale. L'esclusione del diritto d'opzione lascia la porta aperta a nuovi soci.
Intanto in Borsa il titolo Rcs (segui) e quello di Cairo (segui) trattano in ribasso dopo la chiusura del periodo delle offerte. "Sarò in prima linea", dice ancora Cairo, "Voglio avere tutte le deleghe e capire perché esce e come ogni singolo euro. Bonomi non l'ho sentito direttamente. Ho parlato con altri della cordata che mi hanno chiamato. Erano molto positivi, sembravano quasi miei compagni di viaggio"
Sul fronte degli sconfitti, la cordata guidata dal finanziere Andrea Bonomi restituirà le azioni Rcs consegnate all'Opa da 1 euro per azione, confermando le indiscrezioni della vigilia che non vedevano da parte di Bonomi e soci storici l'intenzione di mettere i bastoni tra le ruote alla conquista di via Solferino da parte di Cairo. Se tutte le azioni dell'Opa perdente di Imh (12,9% del capitale) migrassero verso quella vincente di Cairo, "dovremmo affrontare un esborso di cassa di circa 80,6 milioni di euro - spiega ancora Cairo - e questo consentirebbe a Cairo Communication di avere ancora un po' di cassa. Quindi non dovremmo toccare il finanziamento di Intesa San Paolo" pari a 140 milioni.
Urbano Cairo - che conferma la fiducia nel direttore del Corriere della Sera, Fontana, e la linea politica attuale - aggiunge: "Potremo avere un mese in cui il Corriere verrà offerto a un prezzo specialissimo per invogliare tanta gente nuova a provare il nuovo giornale, arricchito grazie a investimenti maggiori. Ci possono poi essere sinergie come la partecipazioni di giornalisti del Corriere alle trasmissioni televisive di la7, come già facciamo", mentre è esclusa un'integrazione diretta tra tv e carta stampata.