Pelillo... nell'uovo - La scusa della classifica e i suggerimenti del limbo...

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Pelillo... nell'uovo - La scusa della classifica e i suggerimenti del limbo...

Il Napoli non segna più. Tre delle ultime gare in campionato su quattro hanno lasciato a zero il tabellino dei marcatori. Nonostante le tante palle gol costruite, la squadra di Ancelotti ha saputo divorare gol anche a porta sguarnita. Milik ha seguito le orme del Mertens targato Firenze, fallendo occasioni clamorose. La sensazione avuta dagli spalti è stata di una mancanza di cattiveria generale nei sedici metri. Milik sta mostrando di non avere la fondamentale dote del killer d'aria di rigore. Non ha l'istinto del bomber, la fame del gol a tutti i costi. Tuttavia, è stato un po' tutto il Napoli poco determinato dai sedici metri in avanti. Insigne prosegue nel suo gioco da vecchia gloria dispensando palle da fermo, di cui una percentuale molto bassa si concretizza in assist.

La sensazione che si avverte, mentre sbaglia giocate di continuo, è di una scarsa consapevolezza dei propri limiti. Il contropiede con tre azzurri contro uno, clamorosamente fallito senza tirare a rete, è l'immagine del Napoli inconcludente di oggi e sarebbe un errore scaricare tutto su Milik, che a Firenze è subentrato. Il campionato, in realtà, ha tolto qualche stimolo agli azzurri, che possono godere di un prezioso vantaggio sulla quinta, ma distano ormai troppo dalla capolista. Un limbo in cui è difficile tenere la tensione alta, perché di questo si tratta quando si sbaglia troppo dai sedici metri in avanti. Tuttavia, nonostante il carattere industriale del calcio, esso rimane comunque uno sport con le sue componenti umane necessarie, perché gli attori sono degli atleti. E nel limbo in cui si trova il Napoli in campionato emergono le reali qualità dei singoli, viene fuori il vero atleta. La carenza di stimoli in campionato è una causa ma non può mai essere una giustificazione. La normalità, lo spirito dell'atleta vero, lo si trova nelle prestazioni sempre costanti di Koulibaly, nella voglia di emergere di Malcuit, nel redivivo Allan, tornato a combattere dopo qualche scossa breve, ma intensa, di mercato. La giusta analisi da fare non va ricercata nella classifica ma sul perché, in questa fase, non tutti conservano la stessa fame di vittorie, a prescindere dagli obiettivi finali. Lo sportivo, l'atleta, scende in campo sempre per vincere, lo dimostrano Allan e Koulibaly (e non solo). Un vecchio detto partenopeo, tra l'altro, dice che i buoni si salvano da soli.

Questa fase mentale del Napoli può paradossalmente essere uno strumento per decidere come muoversi a giugno. Un mercato in cui il Napoli deve fare meglio delle ultime sessioni. Per il club azzurro gli acquisti sono fondamentali per consentire la continuità. I Fabian e i Meret sono i riferimenti ai quali sarebbe opportuno integrare quale elemento d'esperienza. Nel mezzo, però, c'è un trofeo che può cancellare ogni critica. L'Europa League può cambiare la stagione del Napoli, ma devono crederci tutti. Una resa non darebbe scampo a presunti ragionamenti sugli stimoli... Vedremo...

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