IL GIORNO DOPO Napoli-Verona: incredibile, inammissibile, inconcepibile

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IL GIORNO DOPO Napoli-Verona: incredibile, inammissibile, inconcepibile

Il giorno dopo Napoli-Verona

Ultime notizie Napoli - Il giorno dopo Napoli – Verona. Incredibile, inammissibile, inconcepibile, inaccettabile come gli azzurri abbiano buttato alle ortiche una qualificazione Champions che avrebbe potuto dare un senso alla stagione. Destino nelle proprie mani. Gara da dentro o fuori contro un avversario mediocre che nulla più aveva da chiedere al campionato. Dopo una rincorsa folle, 44 punti nel girone di ritorno, a fronte dei miseri 33 raccolti in quello d’andata, il Napoli si perde sul filo di lana e si perde nella maniera peggiore. Gattuso ha memoria corta. Uno dei motivi che hanno permesso alla squadra di risalire la classifica è stato il ripescaggio di Demme. Ieri, invece, si è giocato la partita più importante della stagione, con una coppia di centrocampo formata da Bakayoko e Fabian Ruiz, entrambi centrocampisti di passo e senza tempi di gioco. Il pressing asfissiante del Verona ha fatto il resto. La conseguenza è stata che da dietro non si usciva mai o quasi. Lo sbocco sugli esterni non c’è stato per la serataccia di Insigne da un lato e da quella evanescente di Lozano, incredibilmente preferito a Politano, una delle rivelazioni di questo campionato.

Il giorno dopo Napoli – Verona. Morale, la squadra ha avuto una grandissima difficoltà a trovare la via della porta. Il vantaggio è arrivato da una palla inattiva. E’ durato poco meno di 10 minuti. Il pari degli scaligeri è nato da un lancio da 50 metri, Hysaj ha calcolato male rimbalzo e traiettoria e la frittata si è compiuta. Gattuso, come spesso gli è accaduto in stagione, nelle difficoltà, non ci ha capito più nulla. Toglie l’unico centrocampista di gamba, Zielinski e butta tutti dentro. Ma proprio tutti. Per la prima volta nel calcio a 11, si vede un centrocampo a “uno” roba da calcio a 5. Ne consegue una confusione totale e gli unici spunti di rilievo li regala Politano con giocate personali. Peccato che l’ex Inter e Sassuolo abbia giocato solo poco più di una ventina di minuti.

Il giorno dopo Napoli – Verona. Cala il sipario su di una stagione anomala. Con gli stadi vuoti e con ben altre aspettative. Il ritorno delle milanesi era stato pronosticato da tempo. E son tornate. L’Atalanta è ormai una realtà degli ultimi anni. La Juventus quando non riesce è spinta e anche questo è risaputo. L’Europa che conta, quella che assicura denari e visibilità, sfuma all’ultimo giro di boa. E sarebbe stato un mezzo miracolo dopo il pessimo girone d’andata e dopo aver buttato alle ortiche punti sanguinosi contro formazioni veramente modeste, specialmente tra le mura amiche, Torino, Spezia e Cagliari su tutte. A nulla è valso l’ottimo rendimento esterno, 12 vittorie, e la gran rincorsa del girone di ritorno. Al tavolo delle grandi d’Europa, il Napoli non si accomoderà. Molte situazioni andranno riviste. Partirà un nuovo progetto, l’ennesimo. Davvero niente di nuovo. Giocatori di spessore non ne arriveranno. E anche qui niente di nuovo. I fuoriclasse del Napoli dovrebbero essere il gioco, l’organizzazione societaria, la coesione e la forza dello spogliatoio e dell’ambiente tutto. La continuità della guida tecnica, ma che sia brava, esperta e capace. Non semplice. Staremo a vedere.

Stefano Napolitano

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