Il giorno dopo Inter-Napoli...La questione Milik e la finta prodezza di Lautaro

Rubriche fonte : Stefano Napolitano
Il giorno dopo Inter-Napoli...La questione Milik e la finta prodezza di Lautaro

La rubrica il giorno dopo Inter-Napoli

Ultimissime Napoli - Il giorno dopo Inter – Napoli. Se si considera anche il valore degli avversari, quella di ieri sera, è stata certamente la migliore prestazione delle ultime uscite. Non è bastata. Gli azzurri tornano da Milano a mani vuote. Buona la reazione dopo lo svantaggio iniziale siglato da D’Ambrosio in beata solitudine in area di rigore malgrado la presenza di sette maglie azzurre. L’ex laterale di Torino e Fiorentina trafigge Meret con un tiro non certo irresistibile. E’evidente che l’estremo difensore azzurro si sia fatto trovare in controtempo e quindi impreparato.

Il giorno dopo Inter – Napoli. Gattuso prosegue nella sua rotazione degli uomini. Tra gli altri resta fuori Fabian Ruiz, ultimamente apparso notevolmente affaticato. La manovra se ne giova. Il pallone viaggia più velocemente. Gli azzurri costruiscono le loro buone occasioni. Imprecisione e qualche grande intervento di Handanovic impediscono agli uomini di Gattuso di raggiungere il pari nella prima frazione. Lo avrebbero meritato.

Il giorno dopo Inter – Napoli. Non cambia il copione nella ripresa. Bravo Zielinski con i suoi tiri dalla distanza con entrambi i piedi. Capacità coordinativa fuori dal comune. Il polacco, tecnicamente, rispetto a molti suoi compagni, parla un’altra lingua. Peccato che predichi nel deserto o quasi. Corre, lotta e si impegna Politano. Ma continua ad essere un giocatore a corrente alternata. Non potrà mai essere il sostituto di Callejon. Uscirà stremato, tardiva la sua sostituzione, per lasciare spazio a Lozano. Del messicano si ricorderà poco o nulla. Ma anche questa non è una novità.

Il giorno dopo – Inter Napoli. La pressione alta e le tante azioni potenzialmente pericolose, non vengono concretizzate e neanche questa è una novità. Milik si muove poco e male nei sedici metri avversari. Mai un movimento senza palla. Mai una lettura di una traiettoria. Mai una “virgola” ad attaccare il primo palo. Sembra quasi che aspetti l’errore dell’avversario. Chi parla di un grande centravanti, evidentemente, non ha mai visto giocare un grande centravanti. Strano, perché a Napoli, tra passato recente e non, ne sono passati di fortissimi. Tardiva anche la sua sostituzione.

Il giorno dopo Inter – Napoli. Proprio nel momento di maggior sforzo per raggiungere il pari, gli azzurri subiscono il secondo goal. Telecronisti invasati urlano e decantano a gran voce quella che definiscono una prodezza balistica di Lautaro Martinez, certamente un ottimo giocatore. 23 anni ad agosto, 19 reti nella sua seconda stagione all’Inter, per caratteristiche fisiche e tecniche, la spalla ideale per Lukaku, frettolosamente definito da non pochi, “vecchio”, ha 27 anni e “chiatto”. Intanto, alla sua prima stagione in Italia, ha realizzato 29 goal. E questo, devono fare gli attaccanti: buttarla dentro. Più che prodezza balistica, si è trattato di un errore di posizione di Meret. Il giovane portiere azzurro resta incollato sulla linea e subisce goal con un tiro senza pretese da oltre trenta metri e impiega tanto ad andare giù.  E’ giovane, è un investimento, crescerà. Lo si spera e ce lo auguriamo tutti.

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