L’amplificazione sui social può trasformarsi in un boomerang, è successo al capitano del Napoli Lorenzo Insigne per un video, sembra il classico saluto al tifoso ma l’augurio suona stonato «Ti auguro una “presta libertà”». L’espressione è tipica degli ambienti delinquenziali, come scrive l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
"Il capitano, attraverso il club e il suo agente, ha cercato di spiegare come è nato l’equivoco. Lorenzo si trovava in stazione a Roma quando è stato riconosciuto da qualche tifoso che in maniera pressante ha richiesto foto e anche questo video da dedicare a Checco, che Insigne ha realizzato convinto si trattasse di un malato Covid cui augurare un immediato ritorno alla vita sociale, uscendo dall’isolamento.
Quella “presta libertà” doveva frenare Insigne, perché purtroppo l’espressione non è manco ambigua e ha un significato preciso. Una gaffe da non drammatizzare ma che non dovrebbe capitare ai personaggi famosi, che sono anche esempio per altri giovani"