Ultimissime calcio - L'accordo in casa Juventus ha rotto il fronte della compattezza. Ed è ovvio che, quindi, non sia più una priorità l'incontro tra Lega Calcio e Sindacato dei calciatori dove Dal Pino era intenzionato a presentare un piano collettivo di sospensione dei pagamenti. Ogni club tratterà con i propri calciatori, la via appare ormai segnata.
Come riporta Il Mattino:
"Non stupisce, dunque, che ieri sera la riunione telefonica tra il numero uno della Lega, Paolo Dal Pino, e il leader dei calciatori, Damiano Tommasi, sia slittata. Ufficialmente, perché si era fatto tardi. Ma l'associazione calciatori non è rimasta in silenzio. Una nota in serata fa il punto della situazione. I calciatori tendono una mano ai club («Se non si ripartirà faremo rinunce») ma aprono la polemiche con la Lega e la Figc. «Nei momenti di difficoltà, ognuno deve fare la sua parte». Scrivono i calciatori: «Il momento è delicato e le recenti dichiarazioni del Ministro Spadafora lasciano presumere ancora qualche settimana di chiusura attività». La speranza è di tornare a giocare. «Dalla serie A ai dilettanti l'auspicio è quello di, avendone le condizioni di sicurezza, poter portare a termine la stagione, fosse anche superando la data del 30 giugno». Una nota che ha come intento ridare compattezza, dopo che Chiellini e Buffon, per ragion di stato (ieri il titolo in Borsa della Juve ha recuperato il 5,36 per cento) hanno accettato la riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno. La scelta di Chiellini e Buffon mette in un angolo Tommasi, quasi ne svilisce il ruolo di leader. L'altra sera ha aperto un altro fronte mettendo in dubbio che il campionato possa riprendere. Ieri, con il comunicato, fa una piccola retromarcia. Non deciderà lui: prima toccherà al governo e poi ai presidenti. Ovvio che la ripresa è tutta un rebus, tra interessi di cortile che non devono stupire. Non vuol ripartire, guarda caso, chi rischia la retrocessione in serie B".