I colleghi di Repubblicafanno il punto della situazione in merito all'allerta Coronavirus in Serie A:
"Ora sono tutti d’accordo, la Serie A può ripartire. Lo farà con Parma- Spal, domenica alle 12.30, perché di giocare partite di sabato, 48 ore dopo la pubblicazione del nuovo calendario, non andava a nessuno: era stato chiesto al Verona, impegnato in casa della Samp, ma ha spiegato che mancava il tempo tecnico per trovare aerei e alberghi per squadra e dirigenti.
E allora via da domenica, quando gli occhi di tutti su Juve-Inter. La litigiosa Serie A, alla fine, s’è arresa al nuovo format, col recupero delle partite rinviate nell’ultimo fine settimana: resta da capire come guadagnare date in cui recuperare le tre partite che a oggi resterebbero fuori, perché calendario alla mano sono incollocabili Inter-Samp, e le due semifinali di Coppa Italia (Juve-Milan e Napoli-Inter): tutto sarebbe più semplice se Juve, Inter e Napoli in Europa non riuscissero a fare strada, ma nessuno può augurarselo, anzi. Per questo si valuta l’extrema ratio di una finale di Coppa Italia posticipata al 1° giugno: i ct, a partire da Mancini, avrebbero i giocatori impegnati in quel match un giorno più tardi col benestare della Uefa. Ad oggi le certezze sono altre: il 15 marzo si giocherà il turno inizialmente in programma tra sabato e domenica, il 18 marzo i recuperi della 25ª giornata.
Ma i problemi non sono risolti. Giovedì 12 un Consiglio di Lega lavorerà a un piano da attuare nel caso di emergenza estrema, che risponda alla domanda che in queste ore intasa la chat dei presidenti: “Che succede se si ammala un tesserato?”. Si valuteranno proposte e rimedi, perché in quarantena finirebbero almeno 2 squadre.
Le decisioni in materia di sicurezza le prende il governo. «Noi ci adeguiamo », ha spiegato la Lega, annunciando di aver «promosso una riunione dei medici sociali dei club per la tutela della salute degli atleti e degli addetti ai lavori». Meglio prevenire, che trovarsi a dover fronteggiare l’eventualità senza un piano: il rischio di un blocco irreversibile del calcio, così, sarebbe altissimo.
Da ieri è ufficiale che il titolo della Juventus in Borsa, dal 23 marzo, uscirà dal Ftse Mib, il paniere che raccoglie le 40 società italiane con maggiore capitalizzazione. Ieri ha fatto registrare un calo del 5,85%, chiudendo in fondo al listino principale. La Lazio ha perso il 4,80%, la Roma il 5,68%. Il conto del coronavirus".