Napoli - In più di mille tifosi argentini residenti in Italia hanno scelto Napoli per vedere la finale dei Mondiali e festeggiare la vittoria. Negati però dal Comune il maxi schermo e l'accesso allo stadio Maradona. Questo quanto scrive Repubblica:
La Seleccion ha vinto la Coppa del Mondo di calcio in Qatar ed è stata una pirotecnica domenica di festa anche a Napoli, con epicentro l’iconico murale del pibe de oro ai Quartieri Spagnoli, che è diventato la meta di un pellegrinaggio in cui le bandiere azzurre si sono mischiate con quelle albicelesti fino a notte fonda. Il clou poco dopo le 19, quando la formazione sudamericana è finalmente riuscita a domare la tenace resistenza della Francia con i calci di rigore e Lionel Messi ha potuto alzare al cielo l’ambito trofeo iridato: ripetendo a 36 anni e mezzo di distanza lo stesso gesto compiuto inMessico dal più forte giocatore di tutti i tempi. Fuochi d’artificio a Buenos Aires, ma pure al Vomero, Fuorigrotta e piazza Dante, dove si era radunato già in mattinata il primo corteo che aveva percorso il centro storico della città in attesa del fischio d’inizio.
La comunità argentina che risiede in Italia aveva scelto Napoli per vivere il giorno più lungo: quello della finale dei Mondiali di calcio. Sono arrivati in città in più di mille e non se ne sono pentiti, anche se non è stato possibile allestire il maxi schermo al Castel dell’Ovo, che avrebbe permesso ai supporter sudamericani di vedere la partta tutti insieme.
Dispiace che ai nostri ospiti sia stato negato il maxi- schermo e l’ingresso allo stadio dal Comune. Mio padre ha fatto tanto per Napoli e i suoi connazionali avrebbero dovuto festeggiare il Mondiale nello stadio che porta il suo nome» . Ma la festa è riuscita lo stesso e per i tifosi azzurri c’è una coincidenza beneaugurante: nel 1986 l’Argentina diventò campione del Mondo e subito dopo il Napoli vinse il suo primo scudetto. La storia si potrebbe ripetere a distanza di 36 anni e di sicuro esulterebbero per il tricolore anche a Buenos Aires. Juntos, come un solo popolo nel nome del calcio.