Ultime Calcio - La Juventus, dopo la seconda positività in pochi giorni comunicata alla Asl Torino Centro, è rimasta in attesa di disposizioni. Non proprio in un limbo, perché la situazione è apparsa chiara. Ma era la stessa Asl che ha fermato il Torino poche settimane fa, per intenderci, a dover dare eventuali altolà. Ma nel pomeriggio, Carlo Picco, il direttore generale, ha smorzato i dubbi: «Le due situazioni sono differenti, la gara potrà essere giocata», ha detto. La bolla Juventus, in pratica, non sarebbe stata scalfita visto che i contagi arrivavano dalla Nazionale azzurra.
Come riporta Il Mattino:
"Gattuso si guarda attorno perplesso quando sale sul bus che lo porta a Capodichino. Sono da poco passate le 17 e la squadra è stata appena informata dell'esito dei tamponi: sono tutti negativi. Con la mente, però, Rino torna all'incredibile vigilia di quel Juventus-Napoli quando lui aveva già in mente le contromosse per fronteggiare la squadra del suo amico Pirlo pur senza Zielinski, Insigne ed Elmas. Poi arrivò l'ordine di scendere dal bus e il divieto di partire per Torino. E questa vigilia è assai simile a quella, per le preoccupazioni extracalcio. Il Napoli ha affrontato la serie di tamponi attorno alle 8 quando gli infermieri hanno fatto i prelievi. Non solo i tre che hanno preso parte alla spedizione della Nazionale, ma anche tutti gli altri. Come da protocollo. Per Insigne, Di Lorenzo, Meret e anche Zielinski (nella Polonia sono stati cinque i contagiati) misure straordinarie all'interno degli spazi al chiuso di Castel Volturno. Il protocollo del dottor Canonico è severissimo, forse con norme persino più rigide di quello federale (venerdì ha fatto fare il tampone a Insigne su un autogrill a Caserta all'alba per consentirgli di allenarsi il pomeriggio). Una bolla che prevede ogni situazione e che fronteggia tutti i potenziali pericoli. Tant'è che anche in aereo al gruppo squadra è vietato togliere la mascherina".