Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere Fiorentino. Vi proponiamo alcuni stralci.
«In ritiro ho le mie abitudini, mi sveglio sempre presto e massimo alle 7.30 sono a fare colazione: preparo la partita, penso a cosa dire alla squadra, per motivarla ancora di più. Ricordo che mi aveva appena telefonato mia figlia Carlotta. Poi mi hanno chiamato il dottor Pengue e il team manager Marangon: “Scendi, scendi subito”. Sono arrivato davanti alla stanza numero 118 in pigiama, Sportiello era già lì: “Mister, Davide se n’è andato”. Ma ancora non avevo compreso fino in fondo la tragedia: poi, aprendo la porta, ho visto Marangon e Pengue che piangevano e Astori lì, fermo nel suo letto. Sembrava che dormisse, non era così.
Il momento più difficile è stato il giro di tutte le camere per comunicare cos’era successo al resto della squadra: è una cosa che non auguro a nessuno».