Alessandro Barbano, vice direttore del Corriere dello Sport, analizza la prestazione di Leo Messi in Argentina-Croazia e tira in ballo Diego Armando Maradona.
"Messi come Diego, con l’Argentina sulle spalle verso la finale. Il remake strabilia quanto l’originale, perché quando il calcio è così sublime ferma il tempo, e riabilita paragoni altrimenti improbabili. La pulce che fa Maradona riannoda a uno stesso filo i ricordi messicani e le emozioni qatariote. Allora un pensiero adombra la gioia della notte di Doha: dopo Diego e Lionel non verrà più nessuno come loro.
Chi scommetterebbe tra dieci anni in un Pallone d’oro alto solo un metro e sessantanove, appena quattro centimetri più di Diego, dotato di una tecnica che non pare figlia della scuola e della volontà, ma di un dono che dà alla finitezza umana la prova, o almeno l’idea, dell’assoluto? Godiamoci questi scampoli di un calcio che fu, e ancora è, una sfida senza tempo ai limiti della corporeità, sapendo che potremmo essere gli ultimi spettatori del magnifico spettacolo. Godiamoceli con l’orgoglio di esserci e con la segreta speranza di smentirci, perché magari, da qualche parte del globo, un altro Messi sta per nascere"
Tutte le news sul calciomercato Napoli e sul Napoli