Notizie di Calciomercato - Vi proponiamo di seguito come di consueto l'editoriale di Antonio Corbo per l'edizione odierna di Repubblica:
"Più del Liverpool, il Napoli sorprende se stesso. Stende il primo club d’Europa, vincitore della Champions 2019, con tre gol che valgono molto e nulla. La serena vittoria a Edimburgo dà un’effimera ventata di ottimismo alla società accerchiata sul mercato internazionale, finita nella morsa dei più potenti e pregiudicati agenti. Proprio nell’estate del coraggio: con il presidente lanciato in affari così importanti, mostrando borsa piena, legittime ambizioni, intesa con l’allenatore del restauro. Ma il Napoli non vuol cedere ai ricatti, meglio attendere che piegarsi.
Il Napoli non crederà di essere già così forte da paralizzare gli avversari che un anno fa, pure in amichevole, gliene diedero 5. Gli stessi che ricordano serate ruggenti nel girone Champions: 1-0 per il Napoli nella prima partita, 1-0 in Inghilterra per il Liverpool nell’ultima che segnò anche l’immeritato sbarco in Europa League. Ancelotti si diverte a modificare in corsa più volte il modulo. Può farlo, perché l’allenatore italiano più flemmatico e creativo sa che il Liverpool è gestibile. Infatti. La Premier tra una decina di giorni riapre, Jurgen Klopp avrà appesantito la preparazione proprio in questa fase, il Liverpool schiera al completo solo la difesa, e neanche nella forma migliore. Mai così vulnerabile suo fianco destro, dove Alexander Arnold con la complicità del brasiliano Fabinho non regge al micidiale asse di sinistra, con un Insigne così ben coordinato da convertire in un gran tiro di interno destro, il suo colpo migliore, il primo gol al Liverpool. Non c’è il brasiliano Alisson, ma un più modesto Simon Mignolet, portiere di dimensioni minori, come il cognome onestamente rivela. Tocca a lui subire i tre gol della vittoria che rasserena il Napoli in viaggio da ieri per incontri spigolosi: ieri i campioni d’Europa per club, presto il Marsiglia, quindi la doppia sfida americana di Miami con il Barcellona. Nell’altra porta un Meret superlativo nel finale, quando replica al fuoco amico di Hysaj che tenta l’autogol e alla fiondata di Wilson. In difesa si presenta meglio che a Dimaro Di Lorenzo, sempre bene Gaetano apparso nella ripresa.
Ancelotti apre una stagione di sempre più suggestivi esperimenti. Vuole una squadra camaleontica con giocatori versatili, di pronta intelligenza, con maligna ubiquità. Il test più curioso nell’iniziale 4-2-3-1: la coppia Callejòn-Zielinski nella linea dei due mediani. Se la cavano bene, è lo spagnolo Callejòn con la sua nuova chioma bionda nel ruolo più originale e inedito, recupero palla, inversione di gioco con distribuzione. Tutto in sobrietà, mai un tocco un più, Callejòn è un punto fermo del progetto di Ancelotti, che rivela: «L’ho provato in quel ruolo per 15 minuti a Dimaro, ma è come se l’avessi visto per quindici anni». Bell’elogio. Soluzione interessante con il ritorno di Allan: un incontrista di sicuro mestiere ed un uomo ovunque che ora aspetta una proposta di rinnovo del contratto, vicino alla scadenza.
Come Mertens che gioca da sottopunta, centrale nel terzetto offensivo, alle spalle di Milik che coltiva la sua segreta vocazione. Far discutere sul suo conto. Segna il secondo gol allungandosi in estensione acrobatica per un implacabile sinistro. Si osserva: a palla scoperta. Sono i contrasti più pericolosi a condizionarlo quando deve tirare nell’area gremita? Gran gol, poi sparisce. Il suo cabotaggio non gli consente di planare, ma è sempre disposto a cercare i compagni, né è scosso dalle voci su Icardi. Il molto diverso Icardi, inesorabile ma statico in area, il disoccupato che ignora il Napoli, dopo essersi promesso alla Juve. Lascia che la signora Nara invii intanto segnali cromatici all’Inter. Posta da Formentera bikini nerazzurri. Ce ne vuole per vederla con un castigato tailleur azzurro come la vorrebbe De Laurentiis, se supererà tutti i suoi timori sulla vivace agente-diva".