Serie A - L'editoriale di Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport: "Lui, Vincenzo Spadafora, suonato come un pugile, si presenta alla Camera con i soliti argomenti: se l’altro ieri si è aggrappato al sondaggio che vuole gli italiani contrari alla ripartenza, ieri ha chiamato a suo sostegno nientemeno che gli ultrà. Gli ultrà non vogliono che si torni a giocare, ha annunciato il ministro ai deputati dell’emiciclo di Montecitorio. E la notizia è risuonata in tutte le stanze della Repubblica come una scomunica raggelante. Perfino dentro a un’epidemia, che ancora strema il Paese, la dialettica parlamentare è in grado di offrirci perle di cotanta saggezza. Ma perché mai gli ultrà non vogliono che si torni a giocare? Se l’è chiesto il ministro? Proviamo a rispondere noi. Forse il calcio che riparte a porte chiuse oscura la loro ingombrante identità. Cosa sono gli ultrà senza il dominio degli spalti, senza le coreografie e gli striscioni che suonano come inquietanti avvertimenti, senza i cori che esondano dai confini del buon senso per precipitare nel peggior senso comune? A porte chiuse gli ultrà sono semplici tifosi davanti alla tv, come noi, che teniamo le emozioni dentro un’imprecisata area tra la fronte, il torace, lo stomaco e l’anima. E al più le strozziamo in gola, con un urlo di gioia o di sgomento. Gli ultrà non sono che l’ennesima voce interessata che il ministro assolda nella sua singolare battaglia a perdere".