Ultime calcio Napoli - Tra Insigne e Raiola c’è stato un matrimonio d’interesse, una comune declinazione di prospettive e desideri che, però, non si è mai tradotto in un vero rapporto interpersonale forte, intenso: lo stesso che il capitano azzurro era abituato ad avere con i suoi ex agenti, quelli della DOA, in particolare con Antonio Ottaiano e Fabio Andreotti.
Secondo quanto riporta Il Mattino:
"L’addio alla scuderia madre ed il passaggio a quella di Raiola aveva, tra gli obiettivi principali, anche quello di andare oltre il contratto da 4.5 milioni a stagione sottoscritto dai precedenti manager, per capire se esistesse un orizzonte di cessione che andasse a migliorare la posizione di un calciatore del quale Ancelotti non aveva escluso la partenza. La cessione non arriva e, nel novembre scorso, si percepiscono i primi scricchiolii: la reunion a casa-Insigne con Raiola ed Ancelotti per risolvere i dissapori tra il talento di Frattamaggiore ed il tecnico di Reggiolo si era risolto in uno strano dialogo, con lo stesso Ancelotti che ha chiesto spiegazioni a Raiola in più circostanze, senza riscontrare la consueta serenità nella gestione da parte dell’agente italo-olandese. Il divorzio tra Insigne e Raiola è maturato in avvio della scorsa settimana. L’attaccante ha chiesto ripetutamente all’agente di coadiuvarlo, anche dal punto divista economico, in una querelle con la vecchia agenzia, per una questione di commissioni, secondo Insigne non dovute, sottoscritte al momento stesso del rinnovo. Si è discusso su commissioni, compensi: il procuratore, poi, preso atto che non ci fosse una strada percorribile, ha parlato direttamente con Insigne. Un confronto serrato, tra uomini di calcio che si stimano ma che restano sulle proprie posizion".