L'edizione odierna del Corriere della Sera ritaglia ampio spazio all'inchiesta sui bilanci della Juventus ed emerge sempre più in maniera chiara il modus operandi di dirigenti ed agenti di calciatori:
Rapporti «opachi» (ma non contestati) sia sotto «il profilo patrimoniale che sportivo», sarebbero stati ricostruiti negli accordi con Mino Raiola. E con altri agenti: tra loro Giuffrida, Giorgio Parenti, Giuseppe Galli e Silvio Pagliari (non indagati).
Alcuni di loro avrebbe favorito acquisti e cessioni di calciatori minorenni per i quali la legge non prevede provvigioni. Da qui la necessità — secondo i pm — di «scaricare» il debito su altre iniziative di mercato. Sono 22 le fatture «inesistenti» (dal 2018 al 2021) contestate per un valore «fittizio» di quasi 2 milioni di euro.
«Sento Fede se ci fa mettere qualcosa, ma tu mi dici il totale per favore? Se ciò qualche operazione scarica…da recuperare… quanti sono?», spiega un dirigente delle giovanili a un agente.
Il quale, una ventina di giorni dopo, richiama: «Ti volevo ringraziare per avermi messo dentro a qualche operazione… che non abbiamo fatto nulla».
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