Non era arrivato un supereroe ma un difensore esperto, un abile marcatore, un centrale rapido e deciso. Non poteva fare tutto da solo, Kostas Manolas, e la fragilità di chi gli sta attorno lo ha penalizzato, facendolo sprofondare nel vortice della critica. Il greco ha deluso le aspettative ma è in ottima compagnia. Il paragone con Albiol neppure vale: lo spagnolo è stato perno e riferimento del reparto quando tutta la squadra girava. Quando il centrocampo faceva filtro, quando gli esterni coprivano, quando la squadra si muoveva in (massimo) trenta metri, quando Koulibaly brillava al suo fianco. Nessuno si salva da solo, vale nella vita così come nel calcio, per questo oggi è difficile premiare qualcuno. Tutti stanno deludendo. Manolas è uno di questi.
Il Napoli lo ha acquistato per assecondare la volontà di Ancelotti ma forse, indirettamente, anche per "ripartire" in caso di futuro addio di Koulibaly. I due sono simili, marcatori puri, nessuno ha dna da guida del reparto, entrambi sono liberi di inseguire avversari e palloni staccandosi dalla linea. Ma le difficoltà di entrambi, riflesse negli errori del greco, sono altri. Manolas ha pagato il caos generale, i limiti tattici della squadra, l'intesa ancora tutta da perfezionare coi propri compagni di reparto: ne ha cambiati tanti, in questi mesi, per infortuni e assenze varie. Non era facile imporsi subito, così è stato: la prova con l'Inter è solo l'ultima di una serie negativa di prestazioni. L'incidente su Lautaro è grave come l'errore che commette chi da un gesto ricava giudizi definitivi sul greco.
Manolas emergerà quando il Napoli sarà in grado di ritrovarsi. Quando ci sarà coerenza tattica, quando la squadra ritroverà equilibrio. Troppe volte è stato costretto a subire duelli individuali contro avversari forti come Lukaku. Tanti i gol subiti dal Napoli in contropiede, con estrema facilità gli avversari scavalcano il centrocampo avviandosi in porta e sfidando i centrali. Il greco è perfetto nell'uno contro uno, spesso lo ha dimostrato, ma quando la sfida diventa abitudine risulta difficile per tutti trionfare in ogni duello.
Ma indizi di crescita ce ne sono stati, segnali di forza, di potenza, di esperienza. Manolas ha lasciato traccia di sé in poche ma rassicuranti partite: tra i migliori col Liverpool, sia all'andata che al ritorno, e sicuro anche lunedì scorso, scivolone a parte, in una difesa inedita con Di Lorenzo complice per le assenze di Koulibaly e Maksimovic. Difensore ma anche goleador: Manolas insegue il terzo gol in campionato, vorrebbe dire record assoluto in una stagione di Serie A. Aspettando quello più importante. Con la Roma lo segnò al Barcellona...