Le prime sette del campionato sembrano svelare una semplice (ma non ignota) realtà: secondo l'edizione di oggi del Corriere dello Sport, per essere al vertice non basta avere a disposizione un grande goleador, può tornare utile avere una «rosa» (e un sistema di gioco) composta da giocatori che hanno una qualche dimestichezza con la porta avversaria. Prendiamo la squadra attualmente in vetta, a punteggio pieno: la Roma. Ha portato al gol il maggior numero di giocatori: nove. E nessuno di quei nove può essere considerato un attaccante vero, come Higuain. In sostanza, in rete non sono andati soltanto Castan e Maicon (ma il brasiliano, ad esempio, ha favorito l’autogol di Cacciatore contro il Verona). Benatia, uno stopper, di gol ne ha firmati addirittura due. A parte Ljajic che è una seconda punta e che di reti ne ha fatte tre, tutti gli altri suoi colleghi ricoprono ruoli che non considerano fondamentale l’abilità realizzativa. Balzaretti era da tempo immemore che non segnava; Florenzi di reti ne ha fatte tre ma è un centrocampista offensivo. E poi Gervinho che è un’ala, Strootman, De Rossi, Pjanic; e Totti (uno), più decisivo negli assist. Anche l’Inter ha portato in gol otto giocatori, al pari della Fiorentina (che comunque ha in Giuseppe Rossi il suo miglior realizzatore). Sette in rete ne hanno mandati la Lazio che ha Candreva come suo miglior cannoniere (tre), e il Verona. La sensibilità realizzativa è poco diffusa nella Juventus: solo in sei hanno segnato (Tevez e Vidal su tutti), come il Napoli (una situazione che probabilmente ha qualcosa a che fare con le difficoltà che i bianconeri stanno incontrando in questo avvio di stagione).