Professor Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell'università di Padova, ha parlato ai microfoni de Il Mattino. Ecco uno stralcio della sua intervista:
Di nuovo alcune categorie professionali in Italia chiedono una corsia preferenziale sull'accesso al vaccino. È così difficile rispettare le priorità stabilite dal governo?
«Ognuno avrebbe le sue buone ragioni per chiedere una corsia preferenziale verso il vaccino. Bisognerebbe contestualizzare queste richieste alla gravità della situazione che stiamo vivendo».
I magistrati hanno chiesto una corsia accelerata...
«Dal loro punto di vista è così. Ma, allora, se lo chiediamo alle cassiere dei supermercati o ai tassisti o ai controllori sui treni, risponderanno allo stesso modo e chiederanno tutti di avere il vaccino prima degli altri».
Dal 16 aprile arriverà anche in Italia il vaccino Johnson&Johnson. È contento?
«È un vaccino concepito con una tecnica simile a quella di Astrazeneca, una tecnica non molto innovativa ma comunque ben venga un vaccino in più. E sarà sufficiente una sola dose».
A fine anno avremo una vasta gamma di vaccini fra cui scegliere. Stiamo vincendo la battaglia?
«È da vedere. Più vaccini ci sono più è complicata la gestione, il controllo della logistica, il mantenimento della catena del freddo».
Poi c'è il caso dello Sputnik, il vaccino russo. La Regione Campania ne ha opzionato l'acquisto, il governo frena. Che ne pensa?
«Innanzitutto questo vaccino non è stato ancora approvato dall'Ema. Per ora abbiamo uno studio pubblicato su una rivista scientifica ma è ancora molto poco. Poi, guardi, il tema non è solo l'attendibilità e la validazione scientifica. Bisogna fare delle verifiche approfondite sulla tracciabilità dell'intera filiera del vaccino, sulla sicurezza dei processi di produzione, sulla trasformazione, sul trasporto. Insomma...».