Il Napoli con cinque punti in più avrebbe la certezza aritmetica della qualificazione alla prossima Champions League e sarebbe ancora in corsa per lo scudetto. Come racconta il Corriere del Mezzogiorno, nello spogliatoio si oscilla tra ritiri, necessità d’approfondire ciò che non va e la paura di mettere in discussione il vantaggio di nove punti sulla quinta in classifica.
"Cosa hanno in comune i cinque punti persi contro Roma ed Empoli? Sono maturati nel finale in modo differente. Non è la prima volta che accade: anche il 1 dicembre il Napoli in una ventina di minuti dilapidò il doppio vantaggio sul campo del Sassuolo che pareggiò 2-2. Spalletti, citando quella gara, ha parlato del vizio della squadra d’abbassarsi e portarsi il “nemico” in casa. È accaduto anche contro la Roma dopo l’infortunio di Lobotka.
Quando una squadra va in calo, la prima motivazione a cui si pensa è la condizione atletica. I cali talvolta possono esprimere anche disagi nella sfera tattica e mentale. L’intensità con cui si gestisce il pallone può essere dovuta alla capacità di leggere i momenti delle partite, uno storico limite di questo gruppo. Sbagliare le scelte per frenesia, timore o superficialità può determinare anche corse a vuoto, energie sprecate che poi nei finali di gara possono dare l’impressione di un problema atletico"
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