Ultime coronavirus - Meglio le mascherine chirurgiche, in tnt o quelle di stoffa? Con il filtro sono utili solo nei reparti Covid? Tutti i modelli vanno catalogati tra i dispositivi di protezione individuale e alcuni vanno portati sempre, anche se si è da soli per strada? Possono bastare per evitare di contrarre e trasmettere il virus?
Domande che hanno una risposta precisa. «Eppure, c'è tanta, troppa confusione», scuote la testa Enzo Santagada, presidente dell'Ordine dei farmacisti di Napoli e provincia
Come riporta l'edizione odierna de Il Mattino:
"Le mascherine in tnt. Acronimo che sta a indicare le mascherine in «tessuto o non tessuto». Fabbricate in polipropilene, sono le 500mila mascherine, suddivise in pacchetti da due, in queste ore distribuite ai campani esenti dal ticket. Inadatte per i medici e gli operatori sanitari, evitano gli schizzi di saliva e la formazione della condensa dovuta alla respirazione sugli oggetti che si trovano vicino a chi utilizza questo tipo di presidio. Poi ci sono quelle in stoffa che riducono il rischio di trasmettere il virus agli altri, perché trattengono all'interno le particelle infette. In carta e chirurgiche, quelle con il bollino CE, ovviamente, sono le migliori. Le FFP1 Assicurano un livello più alto di protezione e rappresentano un'alternativa alla mascherina chirurgica. «Filtrano infatti l'80 per cento delle particelle ambientali con diametro 0,6 millimicron», spiega Santagada, che fa una distinzione tra quelle senza e con valvola: «Queste ultime proteggono chi le indossa e non gli altri perché dalla valvola può uscire materiale infetto». Le FFP2 «Filtrano il 95 per cento delle particelle con diametro inferiore ai 0,6 millimicron. Bloccano così l'accesso del virus, sono dunque utili quando si lavora a contatto con pazienti Covid o casi sospetti e si è dunque più esposti al contagio», aggiunge il professionista. Attenzione, però: «Anche in questo caso la valvola potrebbe consentire il passaggio dei virus da parte di chi le indossa. Ecco perché questo tipo di mascherine FFP2 sono fondamentali per i medici e gli operatori; mentre quelle senza valvola vanno impiegate come strumento di protezione per sé e per gli altri da soccorritori e personale sanitario impegnato sul territorio, come strumento di prevenzione». Le FFP3 filtrano il 98-99 per cento delle particelle ambientali con diametro inferiore ai 0,6 millimicron. Anche in questo caso sono indicate per gli operatori sanitari che assistono i malati Covid, in particolare durante particolari manovre e tipologie di interventi che portano a espellere la saliva. Le P2 o P3, si tratta di mascherine in elastomeri o tecnopolimeri dotate di filtro sostituibile. «Con efficienza analoga alle FFP2 e FFP3. In più, hanno una migliore tenuta sul viso ma causano anche un maggiore disagio perché sono più pesanti»".