Notizie Calcio Napoli - «Io non voglio andare in America» cantava Pino Daniele nel 1982. Il Napoli non aveva ancora conosciuto Maradona e Pietro, nato proprio quell'anno con l'azzurro nel sangue, non sapeva ancora che il suo destino sarebbe stato proprio a stelle e strisce. «Sono originario dei Quartieri spagnoli, tifoso del Napoli da sempre. Ho lavorato per anni sulle navi da crociera come chef e questo mi ha impedito di seguire sempre da vicino la squadra. Non potevo fare abbonamenti, ma appena c'era la partita scappavo in cabina per tifare».
LA VITTORIA DI 10 ANNI FA
Come quella volta del 2009. «Vincemmo con la Juventus a Torino in rimonta, il mio capo in cucina era juventino. Fu una soddisfazione immensa». Un amore ancora più forte da quando casa si chiama Miami. «L'America non è mai stata nei miei programmi, ma quando ho conosciuto mia moglie Veronica abbiamo deciso di fare insieme questa pazzia nel 2014. Ho lavorato come chef in diversi ristoranti italiani, a tutti i datori di lavoro ho imposto: quando c'è la partita, devo vederla. Persino la targa della mia auto dice Napoli». Dopo un anno in Florida, la voglia di casa. «Ho cominciato a fare video su YouTube dopo le partite, ho conosciuto altri napoletani qui e ho pensato al Club Napoli Miami Beach. Avevamo una sede fisica in un ristorante napoletano, ora ne stiamo cercando un'altra più grande».
LA SEDE DEL CLUB NAPOLI
Il club si è ingrandito negli anni e conta una cinquantina di iscritti. «Qui in America si lavora tutto il giorno, quasi sempre le partite del Napoli sono ad ora di pranzo per noi e quindi vederle insieme non è sempre possibile, ma quando possiamo non perdiamo mai occasione. Quando abbiamo avuto la notizia della partita con il Barcellona qui a Miami abbiamo perso la testa per la felicità. Io ho addirittura pianto per l'emozione davanti a mia moglie che nel frattempo già pensava a comprare i biglietti».
Allo stadio sarà una bolgia e il numero napoletano sarà consistente. «Ma è impossibile fare una stima di quanti napoletani saranno presenti» - ci precisa - «Spesso ci si muove per lavoro e non si è presenti in città. Ma comunque ci sarà una rappresentanza del club alla partita, io per l'occasione ci porterò tutta la mia famiglia. Amichevole? Non lo è mai quando affronti il Barcellona, si ha sempre voglia di dimostrare qualcosa. Peccato per l'assenza di Messi, sarebbe stato un sogno affrontarlo».
Così il brand Napoli cresce anche in America. «Ci conoscono sempre di più, dobbiamo ringraziare la società per questo. Ma ovviamente il primo ricordo resta sempre Maradona: su Ocean Drive c'è un suo murales identico a quello dei Quartieri. Diego è ovunque». E sulla stagione non ha dubbi. «Vedo, anche se da lontano, una squadra convinta di poter vincere. Basterebbe James per essere perfetti. Qui lo conoscono bene, è un grande calciatore, la pedina giusta per vincere».