L'inchiesta della magistratura sui rapporti tra criminalità organizzata e gli ultrà di Milano ha acceso i riflettori sui legami tra mafia e tifoserie in Italia. Oggi sul Corriere della Sera ne parla anche Roberto Saviano, giornalista e scrittore napoletano, tra i massimi esperti di fenomeni mafiosi, che spiega come il vero business per i gruppi ultras sia la droga.
Saviano spiega: "Ogni stadio è un grande mercato di droga. Ma pur guadagnando molto non è questo il fulcro del business. I capi ultrà sono diventati narcotrafficanti per il trasporto. I bus di tifosi che viaggiano per mezza Italia, spesso scortati per evitare scontri con altri tifosi, non di rado portano borsoni interi di droga".
E proprio la droga sarebbe alla base degli scontri scoppiati a Napoli il 15 marzo del 2023, in occasione della partita di Champions League contro l'Eintracht Francoforte. Roberto Saviano racconta: "Persino gli scontri spesso sono dovuti ad accordi mancati, la rabbia dei tifosi dell’Eintracht, secondo alcuni, sarebbe dovuta proprio a partite di droga scontate previste che i clan napoletani non avrebbero dato. Gli scontri portano troppa polizia quindi quando avvengono è sempre per volontà dei capi".