Continuano le polemiche per le dichiarazioni di Antonio Conte prima e dopo Monza-Napoli. Oggi il Corriere del Mezzogiorno, in un articolo a firma di Vittorio Zambardino, titola così: "Il solito gioco della società: lasciare il cerino acceso in mano all'allenatore".
Tra le altre cose, l'articolo del CdM commenta le dichiarazioni di Antonio Conte offrendo una versione del loro vero significato:
La nostra versione è questa: Conte sa che il suo «miracolo» è fragile, come dimostrano gli andamenti delle partite giocate. Sa che per vincere cinque partite una dopo l’altra ci vorrà un altro miracolo e forse non lo sente molto probabile. Avverte il fragore social (non ditemi che non ha qualcuno che glieli segue perché non ci credo) e sa bene che quella è la piazza dove mettere alla berlina e lordare di insulti anche persone stimabilissime è uso quotidiano. Vorrebbe sentire la società e il Dominus Maximus dalla sua parte. E non lo sente (sparpetuo di...). In più siamo nella fase nella quale si imposta il mercato e forse non gli piace ciò che sente dire o non sente affatto. Ne conclude che una certa parte del suo corpo potrebbe essere esposta in piazza per essere abusata. E perché dovrebbe prestarsi a questo giochino?