L'ex arbitro Paolo Casarin ha rilasciato una intervista al quotidiano Il Foglio in cui ha parlato del suo rapporto con Maradona:
"A Italia ’90 mi capitò di prendere in braccio le figlie di Maradona a Trigoria. Nel Duemila la Fifa aveva organizzato un evento per scegliere il più grande di sempre. Venni a sapere che era già tutto già deciso in favore di Pelé. Io, che ero fra i giurati, armai un gran casino. Toccarmi Maradona era come colpire uno di famiglia. Alla fine non ci fu un vincitore, ma un salomonico ex aequo. È stata sicuramente una delle mie più grandi soddisfazioni”.
Ma quale era stato il vostro rapporto in campo? “Maradona con gli arbitri era correttissimo, ma aveva sempre le scarpe slacciate. Lo invitavo regolarmente ad allacciarsele, ma lui resisteva, sostenendo che allacciate le scarpe gli facevano male. Gli dicevo che, se non se le fosse allacciate, poteva capitare che io fischiassi a suo favore un rigore, che magari non c’era. Mi rispondeva che non voleva nessun rigore, a patto che lo facessi continuare a giocare con le scarpe slacciate. Questo era il Diego che ho conosciuto e amato. Forse il più grande a cui ho dato del tu. Ho arbitrato centinaia di partite. Non sono mai stato il signor Paolo Casarin. Solo l’amico di tutti e di nessuno”.