C’è una minoranza, la solita minoranza, a cui la serenità della Lazio deve dar fastidio. Quella minoranza, dopo la vittoria di Venezia, ha ritenuto sensato pubblicare un messaggio di insulti e accuse nei confronti di Francesco Acerbi. Lo ha definito «uomo senza onore» per il gesto istintivo con cui, nel festeggiare il gol al Genoa, aveva zittito lo stadio per le critiche ricevute dopo la sconfitta col Sassuolo.
Come riporta La Repubblica:
"La Lazio e il suo allenatore, Maurizio Sarri, hanno scelto e in queste ore si sono stretti intorno al difensore. Una testuggine contro l’odio. A colpire al cuore quella minoranza autolesionista erano state le parole con cui Acerbi aveva evidenziato i silenzi dell’Olimpico: «I tifosi mi mancano, col Covid eravamo a zero, adesso siamo a 5 mila». Il dito nella piaga: in città il contrasto tra lo stadio deserto quando gioca la Lazio e il sold out delle partite della Roma è stridente. Ma la colpa non è certo di chi lo annota con dispiacere. Quell’«Acerbi vattene», ora, potrà lasciare un segno? Di certo, è polvere nelle rotelle di un rapporto saldissimo, ma con delle criticità".