Gavillucci: "Il sistema che crea gli arbitri 'intoccabili': Orsato premiato con un voto alto dopo Inter-Juve. Due problematiche scatenano i complotti post-gara. Sui file di Pecoraro e l'incredulità dei calciatori del Napoli..." [ESCLUSIVA]

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Gavillucci: Il sistema che crea gli arbitri 'intoccabili': Orsato premiato con un voto alto dopo Inter-Juve. Due problematiche scatenano i complotti post-gara. Sui file di Pecoraro e l'incredulità dei calciatori del Napoli... [ESCLUSIVA]

L'ex arbitro Claudio Gavillucci si racconta a CalcioNapoli24

Ultimissime Napoli - Nel suo libro "L'uomo in nero" Claudio Gavillucci ha raccontato tutte le ombre, i condizionamenti e le opacità dell'intero sistema arbitrale italiano. Nel 2018 è stato dismesso dalla Serie A, finendo ad arbitrare in campetti di provincia dopo essere stato uno dei primi a sospendere una gara di A per cori razzisti. Quel gesto unico si è trasformato in un handicap per la carriera del fischietto di Latina

Dopo quel Samp-Napoli è iniziato il tuo 'calvario'. Tra Rizzoli e Nicchi chi butti giù dalla torre?

"Non è un problema di persone, ma è il sistema che ha portato a costruire una struttura piramidale chiusa in cui il vertice gestisce tutto in maniera insidacabile. Non garantisce quello che accade in tutte le associazioni: trasparenza, alternanza politica. La delusione da parte mia è stata grande perchè la mia decisione presa in Samp-Napoli poteva essere uno spot per la lotta concreta alla discriminazione di ogni tipo che rovina lo spettacolo del calcio. Mi sarei aspettato da Nicchi e Rizzoli un attestato di stima prima come uomo, ma non è avvenuto"

Quale era lo stato d'animo dei napoletani in campo?

"C'era incredulità. I calciatori del Napoli che mi guardavano come a dire: ma davvero interrompi la partita? Mi dicevano: "Tanto non cambia niente. A quel punto ho pensato: cavolo, mi sono immolato per un qualcosa in cui non ci crede nessuno. In quel momento ho pensato anche alle conseguenze che potevo scatenare soprattutto se ci fosse scappato il morto. E' stato solo un momento perchè poi ho preso convinzione sul fatto che la mia decisione fosse giusta"

Il mondo arbitrale è peggiorato sul piano mediatico: c'è stata una chisura progressiva nei confronti dei media. Ricordo, per esempio, un Galeazzi che intervistava tranquillamente un direttore di gara prima del match. Ora sarebbe follia.

"Noi siamo strutturati professionalmente per fischiare un rigore oppure un fallo, ma non siamo 'allenati' per andare davanti alle telecamere a spiegare gli episodi. Questo è il primo problema, poi c'è un altro legato alla volontà di farlo in Italia perché Rosetti e Collina all'Uefa e Fifa nel Mondiale andavano a spiegare dopo le partite per argomentare le decisioni prese sul campo. Questo in Italia non avviene perché, come detto, non c'è volontà nel farlo avvenire. Queste sono due grandi problematiche che fanno si che si innescano nelle persone dei retropensieri, complottismi e idee che l'arbitro sia assoldato a libro paga di quella società che se ne è giovata dell'errore tecnico"

Nel tuo libro parli di Orsato che da tuo amico stretto decide di allontanarsi da te dopo la tua battaglia contro il mondo arbitrale.

"C'è una gara nella gara tra di noi, qualsiasi presa di posizione non in linea con la nostra associazione può incidere sulla carriera. Non biasimo chi fa ciò, probabilmente avrei fatto anch'io la stessa cosa. L'amarezza rimane non perchè Orsato non abbia avallato la mia azione, ma perchè ha provato a convincermi di lasciare perdere. Molti colleghi non hanno preso posizione, li capisco perché c'è in ballo un contratto ed interessi economici. Non condivido il fatto che si è provato a farmi pensare che ciò che stessi facendo sia stata una cosa sbagliata. Tanti colleghi durante la mia battaglia mi hanno dimostrato in privato grande affetto. A me il campo non me lo ridà indietro nessuno, ma chi oggi è nel mondo arbitrale conosce i giudizi e le classifiche"

Nel tuo testo menzioni giudizi di osservatori arbitrali abbastanza strani. Qualcuno di loro si è dimesso dopo la tua denuncia?

"Sono ancora tutti in carica. Tengo però a precisare che non critico la discrezionalità dell'osservatore nel giudicare l'aribitro bensì l'incongruenza tra quanto viene scritto sul referto di valutazione ed il voto che poi va a formare la classifica che poi a fine anno va a determinare chi resta e chi va via. In quello non c'è discrezionalità, ma una oggettività palesata da una tabella che indica che a quel giudizio deve corrispondere quel voto. Chi di dovere dovrebbe andare a fondo per capire come mai,a bocce ferme e dietro una scrivania, in un giudizio si menziona per esempio ad un errore ma poi il voto non corrisponde a quest'ultimo: è qui che sorgono dubbi"

Secondo te Mazzoleni fece finta di non sentire quei cori a Koulibaly in Inter-Napoli? 

"Se parliamo dal punto di vista regolamentare, l'espulsione fu giusta. Poi subentra l'aspetto emotivo e di comprensione, non posso sapere se Mazzoleni li ha sentiti o meno perchè bisognava stare in campo. Qualora li avesse sentiti, il protocollo prevedeva la sospensione della partita dopo l'annuncio. In generale, bisogna porre attenzione al problema primario del calcio come il razzismo in Italia. E' una problematica che non deve passare in secondo piano che rovina anche l'immagine del nostro sport"

Quanto ti sei sentito solo quando hanno deresponsabilizzato l'arbitro sui cori e l'interruzione della gara?

"E' stata un'occasione persa da parte di AIA e FIGC. Dopo quello che accadde in Inter-Napoli, in contrapposizione al silenzio avuto con la mia sospensione, il presidente dell'AIA ha preso posizione dichiarando che non spettava all'arbitro interrompere la gara. Tra l'altro, smentendo i protocolli FIFA e UEFA che dicono il contrario. Proprio lì, iniziò ad insinuarsi in me il pensiero che quel Samp-Napoli avesse inciso non positivamente sulla mia carriera perchè l'Italia, in controtendenza con le regole internazionali, ha voluto deresponsabilizzare l'arbitro anche se nel fatto pratico non è avvenuto perchè altri miei colleghi come Rocchi ed Orsato fermarono la gara in autonomia. I calciatori devono sentirsi tutelati dall'arbitro che in quel momento è l'autorità in campo"

Cosa intendi per arbitri intoccabili?

"Mi riferisco alla statistica: su 400 referti stagionali, dove naturalmente abbiamo commesso errori srbitrali, si evince solo che 7 volte questi arbitri abbiano avuto un voto negativo, evidentemente qualcosa non va. Questa mia tesi è suffragata dai fatti. Cito per esempio Orsato in Inter-Juve il quale commise un errore molto grave, ma ebbe comunque un voto buono dagli osservatori. Ebbe lo stesso mio voto in Samp-Napoli"

Che idea ti sei fatto sulla denuncia di Pecoraro in merito agli audio in Inter-Juve?

"Se i file venivano tagliati e conservati non so dove, non era mio compito saperlo quando ho diretto le gare. Quello che posso dire che all'interno della sala Var c'è una telecamera con una registrazione audio che parte nel momento in cui c'è il fischio di inizio. Se poi questi elementi vengono vivisezionati secondo le parti che interessano, non lo so dire. Se Pecoraro aveva chiesto gli audio  in un periodo e poi gli sono stati dati dopo tanti mesi, probabilmente può nascere un dubbio sul perché sia accaduto ciò"

Ma è vero che l'utilizzo del Var penalizza nel giudizio l'arbitro?

"Ho scoperto che in un Toro-Fiorentina in cui ho utilizzato in maniera corretta la tecnologia dando ai tifosi ed alle società quello che è giusto dargli. In cambio ho ricevuto il voto più negativo della mia stagione. E' come dire ad un poliziotto si desse un laser per controllare il limite di velocità però se fa contravvenzioni con l'utilizzo di questo strumento, ti viene decurtato lo stipendio. Quindi devi farlo ad occhio. Il Var è uno strumento importante per il calcio, va però cambiato il sistema con il quale si giudica un arbitro che lo utilizza in maniera corretta: così si sgombra dalla mente dei direttori di gara il concetto secondo cui nello stesso momento in cui si sta facendo un bene per la partita si sta facendo male per se stessi"

L'uomo in nero: il libro di Claudio Gavillucci
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