Pelillo... nell'uovo - Gattuso si arrende a Meret e al gioco all'italiana... meglio tardi che mai...

Notizie fonte : di Marcello Pelillo
Pelillo... nell'uovo - Gattuso si arrende a Meret e al gioco all'italiana... meglio tardi che mai...

Pelillo sul Napoli

Napoli Calcio - Prova di cuore, di grinta, degli uomini di Gattuso. Doveva essere la gara del possibile addio, è stata, probabilmente, quella della ripartenza di Rino Gattuso. Umanamente merita questa opportunità. Il tumulto delle ultime settimane non è stato causato da lui ma dalle solite mancanze strutturali della società, che non prevede nell'organigramma ruoli con il compito di ammortizzare le fisiologiche scosse che capitano una squadra di calcio. Non si tratta di poca capacità di quelli che ci sono, mancano proprio i ruoli, le caselle, le figure. Il tecnico ha commesso i suoi errori in questo lungo periodo e probabilmente non è ancora pronto per guidare una ricostruzione di una squadra che è stata ai vertici del calcio italiano per diversi anni. La fretta di arrivare da parte degli ex calciatori che hanno vinto, li espone spesso a brutte figure, ma è la moda Guardiola che ormai impazza da qualche tempo, abbassando il livello di preparazione generale degli allenatori e mortificando la sana gavetta. Gattuso deve ancora lavorare per allenare ai vertici ma merita con tutta onestà di avere l'opportunità di proseguire il suo lavoro con il Napoli. Lo merita perché, nonostante il grave ritardo, si accorge finalmente che il Napoli di oggi deve essere duttile e, in talune occasioni, deve badare, intanto, a non prenderle. Questo è un gruppo che ha tante cose che non vanno. Calciatori sopravvalutati, assenze di leader, infortuni continui, mancanza di un realizzatore. Poi ci sono gli scheletri nell'armadio. Quel magone che aleggia nello spogliatoio che proviene dai reduci dello scudetto mancato nel 2018, sfuggito per grossolani errori arbitrali. In realtà anche nel 2016 ce ne furono vari, ma il distacco maturato poi nel finale ha fatto perdere l'obiettività dei fatti anche per quella annata. Non è un caso che lo scorso anno, sempre con Gattuso si sono raggiunti i risultati migliori giocando raccolti, compatti, all'italiana. Un gioco che, però, a Gattuso non piace perché non rappresenta il suo modo di vedere il calcio. Esiste, però, la realtà e con questa che Gattuso si è voluto scontrare con l'irruenza che ha ricordato i tempi in cui giocava. Il tecnico ha proseguito per mesi con la sua idea di gioco nonostante le avversità che si presentavano di volta in volta ne minassero la resa. Oggi Gattuso ha finalmente riproposto quel Napoli attento, compatto, che ha badato a chiudere gli spazi e poi ripartire. Lo aveva fatto, in realtà, anche a Milano contro l'Inter e non a caso è stata considera una sconfitta immeritata da più parti. Stavolta sono stati favorevoli anche gli episodi. Meret ha salvato il risultato tre volte, ma era in campo soltanto per l'infortunio di Ospina capitato durante il riscaldamento. Quella del portiere è stata un'altra grande pecca dell'allenatore. Meret era lanciatissimo verso gli Europei quando è arrivato Gattuso. Il portiere è scivolato poi in un dualismo persistente perché a Rino piace giocare palleggiando dalla difesa e Meret non ha la stessa sensibilità di piedi del colombiano. Ma cosa sarebbe successo ieri se Ospina non si fosse infortunato nel riscaldamento? Non lo sapremo mai, ma il destino sta illustrando a Gattuso la strada da percorrere, gli ha voluto dare una nuova possibilità partendo dell'umiltà che in panchina nasconde da mesi, nonostante appartenga pienamente al Gattuso uomo... Vedremo...

Gattuso

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