Clamoroso in casa Inter: Mauro Icardi fa causa al club. «Gravemente discriminato e vessato. Leso nella dignità , nell’immagine, nella reputazione professionale e personale». Questi i motivi principali che hanno spinto l'ex capitano muoversi contro il club nerazzurro. L’ex capitano ha chiesto 1.501.500 euro di danni al club nerazzurro (il 20% del suo stipendio lordo di 7.507.500), oltre al reintegro a pieno titolo in squadra.
Il quotidiano fornisce importanti aggiornamenti in merito:
Il giocatore nell’istanza di procedimento imputa alla società di averlo discriminato, escludendolo da ogni iniziativa pubblicitaria, di avergli tolto la maglia numero 9, di averlo messo fuori rosa per spingerlo ad andarsene, di averlo anche escluso dalla chat della squadra, dove vengono comunicati gli orari e le modalità di allenamento. Sottolinea che non ha mai avuto la possibilità di partecipare alle esercitazioni tecnico-tattiche, alle partitelle o a un’amichevole. Icardi parla di «comportamenti vessatori», elenca tutte le sedute in cui è stato costretto ad allenarsi con altri «esuberi», produce 41 prove, tra documenti, video e articoli e chiama a testimoniare tutti i compagni. Si rifà all’articolo 7.1 dell’Accordo Collettivo dei calciatori e cita il portiere Puggioni del Chievo e il difensore Albertazzi del Verona come casi simili al suo, vinti poi dai giocatori. L’Inter non si ammorbidirà , è convinta di aver ragione, perché Icardi si è sempre allenato in gruppo tranne per le parti tattiche, che sono a discrezione dell’allenatore. Ma ora il giocatore potrebbe partecipare di più agli allenamenti: deciderà Conte. Ma stavolta la sfida del bomber da 124 gol rischia di essere un’autorete
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