Dal Friuli esaltano l'Udinese: "Punto d'oro, prestazione da 30 e lode: Runjaic incarta Conte"

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Dal Friuli esaltano l'Udinese: Punto d'oro, prestazione da 30 e lode: Runjaic incarta Conte

La squadra di Runjaic gioca la partita quasi perfetta e incarta la prima della classe. Ekkelenkamp pareggia la rete di McTominay, tra tante occasioni e personalità.

Ecco il commento del Messaggero Veneto a firma di Pietro Oleotto:

È un punto d'oro per arrivare a quota 30 quello che l’Udinese si porta a casa da Napoli, non tanto per la classifica, che la vede sempre al decimo posto e, in ottica Europa, sempre più distaccata da quelle davanti, ma per la consapevolezza che ti può dare un pari ottenuto senza fare le barricate in casa della capolista e senza un paio di elementi di spessore: Davis ancora infortunato e Sanchez che non è stato schierato neppure nella parte finale della gara, segno che non soddisfa il "timoniere" in termini di intensità. Sarà perché il fido Ehizibue non poteva garantire un apporto da titolare al rientro dopo un mese di stop per infortunio, sarà perché è arrivato il momento giusto per osare, certo è che mister Kosta ha calato una carta a sorpresa al Maradona, fingendo l’accrocchio, un 4-3-2-1 che sembrava ambire a due trequartisti alle spalle del centravanti. Runjaic invece ha proseguito nel solco della difesa “a 4” schierata nell’ultima uscita, contro il Venezia, rimodellando quel 4-4-2 poco convincente con due elementi a sorpresa: Atta a destra ed Ekkelenkamp sull’altra ala. Insomma, niente più Thauvin largo con due punte davanti, il tecnico tedesco ieri ha chiesto al numero 10 francese di agire lungo tutto il fronte d’attacco girando attorno a Lucca, per poter essere prezioso coi suoi suggerimenti, mentre la “nouvelle vague” garantiva corsa e sapienza nelle giocate con Lovric e il rientrante Karlstrom, dopo la squalifica, a fare da filtro in mezzo. Un compito delicato che ha cambiato le abitudini dello sloveno, stavolta meno presente negli inserimenti. Ma era chiaro che in casa della capolista non poteva mancare lo spirito di sacrificio per evitare di crollare alle prime accelerazioni del Napoli. Così il lavoro in fase di ripiegamento sulle fasce è stato continuo: da una parte per aiutare Kristensen in versione terzino destro e in difficoltà, per passo e stazza, con il guizzante Neres, dall’altra con Kamara appiccicato a Politano e costantemente in uno contro uno per un cross dal fondo e un tiro rientrando sul suo mancino, tanto che ben presto Sava si deve stendere in tuffo. L’Udinese però non sta a guardare. Produce calcio fin dalle prime battute. Va alla conclusione con Thauvin (parata di Meret), manca il gol su una girata di Lucca contrastato da Di Lorenzo, sfiora l’incrocio con Bijol (sarebbe stato il primo gol subito da Conte su calcio d’angolo). Così quando McTominay su un corner vola sopra Kristensen per insaccare di testa l’1-0, il sospiro di sollievo a Fuorigrotta è palpabile e diventa gaudio mentre i bianconeri protestano in modo deciso con l’arbitro Marinelli per una trattenuta di Rrahmani su Solet. Dura poco, però, perché la Zebretta è tutt’altro che domata. Spinge a destra Atta, il pallone viene ricacciato fuori, corre lungo la linea laterale e ritorna in campo sul piede di Ekkelenkamp che sorprende Meret. Tutto da rifare per la capolista, ma quando si ritorna in campo dopo l’intervallo il primo squillo è ancora dell’Udinese. Da lì comincia una lunga partita a scacchi nella quale il Napoli aspetta la sbavatura degli avversari che però presidiano la zona centrale, dove agisce Lukaku, con Bijol e Solet attenti. Il francese a tratti è imperioso nelle chiusure e nell'impostare le ripartenze, tanto che poco prima della mezzora della ripresa Conte decide di azionare la girandola delle sostituzioni spostando il baricentro più in avanti. Dentro Simeone, Raspadori e Ngonge per Lukaku, Anguissa e Politano, mentre Runjaic toglie Lovric (che non la prende troppo bene) e inserisce Payero.Poi, quando Atta ha la spia della riserva accesa e Solet si ritrova a fare in conti qualche botta di troppo, ecco la mossa che non ti aspetti: una punta in più, Bravo, e un esterno offensivo a destra, Ehizibue. Entrano anche Zarraga da una parte e Okafor dall’altra per dare più propellente all’attacco napoletano, ma la partita è “frizzata”. Patta. Stavolta mister Kosta ha giocato meglio di Karpov.

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