Caso Quagliarella, confermata la condanna a 4 anni e 8 mesi per l’agente che lo stalkerava

Notizie fonte : vivicentro.it
Caso Quagliarella, confermata la condanna a 4 anni e 8 mesi per l’agente che lo stalkerava

Confermata la condanna a quattro anni e otto mesi per Raffaele Piccolo, agente di polizia ritenuto responsabile di stalking a carico – tra gli altri –

Confermata la condanna a quattro anni e otto mesi per Raffaele Piccolo, agente di polizia ritenuto responsabile di stalking a carico – tra gli altri – del calciatore Fabio Quagliarella (assistito dal penalista Rino Bartolino) e dell’artista Guido Lembo (assistito dal penalista Flavio Ambrosino). In aula il pg Stefania Buda aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado
Piccolo fu presentato a Quagliarella da un amico in comune nel 2009, quando era da poco stato ceduto dall’Udinese al Napoli. Pochi mesi dopo il trasferimento a Napoli, Quagliarella e i suoi genitori iniziarono a ricevere lettere minatorie e ricattatorie.
L’attuale calciatore della Sampdoria e la sua famiglia, si rivolsero allo stesso Piccolo, in quanto agente di polizia e amico di famiglia, che si prese l’incarico di aiutarli a risolvere la situazione grazie anche alle sue conoscenze. Il poliziotto – che era l’autore delle lettere minatorie – continuò per anni a perseguitare Quagliarella, spedendo centinaia di lettere e diffondendo false notizie nei suoi confronti, accusandolo anche di pedofilia; allo stesso tempo però aveva convinto Quagliarella di essere l’unico in grado di aiutarlo a trovare il responsabile.
Nel 2010 lo stalker fece recapitare alla sede del Napoli delle lettere che accusavano Quagliarella di aver partecipato a dei festini con la camorra, consumando droghe. Quando le lettere si fecero più insistenti, il club – stando a quanto sostiene Quagliarella – decise in pochi giorni di venderlo alla Juventus, contro la sua volontà. Quando i tifosi del Napoli ne vennero al corrente, prima se la presero con Aurelio De Laurentiis, il presidente, ma poi anche con Quagliarella, che è napoletano e fu accusato di aver scelto di lasciare la squadra per cui tifava sin da bambino per andare a giocare con una rivale. Anche nella sua città natale, Castellammare di Stabia, venne additato come traditore. Per fortuna questa ennesima condanna mettono una pietra tombale su questa brutta storia e il calciatore della Sampdoria può pensare a lasciarsi tutto alle spalle.

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