Pagelle Roma-Napoli: è un buffetto che serve a tenersi svegli, a restare connessi fino al fischio finale

Le Pagelle  
Pagelle Roma-Napoli: è un buffetto che serve a tenersi svegli, a restare connessi fino al fischio finale

Termina il match della ventiduesima giornata di campionato con il Napoli che ha affrontato la Roma. Le pagelle Roma-Napoli su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro.

Voti Roma Napoli. Pagelle Roma-Napoli, voti della partita

di Claudio Russo (@claudioruss)

Meret 6 - Primo tempo verrebbe da dire inoperoso fino al colpo di testa di Ndicka. Poi Paredes lo grazia al 75’ colpendo il palo, ma l’aveva coperto. Solo Angelino lo buca a tempo scaduto.

Di Lorenzo 6,5 - Piedi sempre sulla linea di metà campo, partecipa al pressing di squadra mantenendo sempre un occhio su Angelino dal lato suo, anche quando si accentra.

Rrahmani 6,5 - Va ad aggredire Pisilli quando nemmeno ha passato la metà campo, primo costruttore dell’azione

Juan Jesus 7 - Body check su El Shaarawy in avvio, giusto per fargli sapere che non sarà una serata facile. Da buon ex, si fa rimpiangere con un lancio immaginifico per lo 0-1. Ed in marcatura non lo passa nessuno fino alla testata di Ndicka al 46’.

Spinazzola 7 - Soulè è un po’ birichino dalle sue parti, lui lo è di più con il pallonetto su Svilar per lo 0-1. Poi toglie il pallone dal piede di Pisilli col tocco giusto e non permette a Rensch di essere troppo pericoloso. Verso metà ripresa si ripropone nel corridoio. Pensare che un mese fa era in lista di sbarco.

Anguissa 6 - In pressione è praticamente al fianco di Lukaku, in alcuni frangenti un po’ nascosto ma è la sola presenza fisica ad essere importante in mezzo al campo.

Lobotka 6,5 - Shomurodov gli gira attorno per evitargli la ricezione, ma intriga vederlo altissimo al 23’ in pressing. Rischia al 58’ quando Pisilli lo mette in difficoltà davanti la propria area. Nei minuti finali un paio di chiusure che denotano una intelligenza calcistica superiore.

McTominay 6 - Fa sentire i tacchetti a Shomurodov all’occorrenza, ma sottoporta spreca un paio di grosse occasione. Alleggerisce l’area di rigore nel finale di primo tempo, aiuta quando corre palla al piede per superare la metà campo. Non segue Saelemaekers che taglia per l’1-1, dopo essersi fatto notare anche solo per la presenza.

Politano 6 - Due gol e quattro assist con la Roma, un contatto con Pisilli che lascia dubbi sull’effettiva simulazione, ma anche un certosino lavoro di cucitura sulla destra con Di Lorenzo e una delle due mezzali. Accorcia su Pisilli nel recupero del primo tempo. Se Angelino al 77’ lo salta in avvio, gli recupera quindici metri dopo. (Dall’86’ Raspadori SV)

Lukaku 6 - Centro di gravità permanente in avvio per la sua 150ª presenza in Serie A, attira diversi palloni per provare a sbloccare gli altri - ad esempio McTominay al 22’. Ndicka lo argina con una certa continuità, lui cerca l’attacco al primo palo per permettere ad altri di riempire lo spazio. Rappresenta sempre un pericolo, anche potenzialmente riesce ad influire sugli avversari. (Dall’81’ Simeone SV)

Neres 6 - Una fiammata al 27’, dribbling e controdribbling. Si dimentica di Soulè un minuto dopo. Ci prova, si vede, ci mette la faccia nei duelli che vince e perde. Rensch se lo lascia dietro e lui è costretto al fallo. (Dal 76’ Mazzocchi 5,5 - Angelino era suo)

Conte 6,5 - La Roma nei primi venti minuti è abbastanza compatta, non è semplice aprire un varco pur occupando cinque corridoi offensivi. Ma la qualità è talmente alta e la mentalità è egualmente divisa in ogni giocatore che il cinismo sull’asse Juan Jesus-Spinazzola, due che erano dati in partenza a gennaio, porta al vantaggio. Squadra molto alta in fase di non possesso, pronta ad accettare l’eventuale ripartenza - che ogni tanto arriva: si salva come può prima del fischio dell’intervallo, ma un dato che fa capire l’atteggiamento sono i 116 passaggi all’indietro della Roma sui 160 al 45’. Ranieri alza il baricentro nonostante scelte di formazione fin troppo condizionate dall’Europa League, ma i suoi resistono - abbassando però quantità e qualità del pressing - e i giallorossi in area di rigore non sono mai pericolosi fino al gol. Nel finale è trincea pura, difesa a cinque e doppio attaccante per respirare: in attesa di Saint-Maximin l’elemento che garantisce più impegno difensivo è Spinazzola, dirottato in avanti con l’ingresso di Mazzocchi. Una squadra che dura 92 minuti da vera big, da squadra che si gestisce e non spinge per novanta minuti al 100%, anzi. È mancato l’ultimo stralcio di concentrazione, e la Roma punisce. La sensazione che lascia il Napoli però, e da tempo ormai, è che Conte abbia ipnotizzato i suoi, convincendoli di (e portandoli ad) essere più forti dell’avversari e infondendogli la sicurezza necessaria per essere granitici in fase difensiva. Mettiamola così, è un buffetto che serve a tenersi svegli, a restare connessi fino al fischio finale. Restano due punti buttati via, comunque.

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