Serie A - Pierpaolo Marino, direttore generale dell'Udinese ed ex del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Tutti Convocati, in diretta su Radio 24:
"Sono di fondo un po' pessimista sulla situazione, tutti abbiamo voglia di riprendere, ma questa voglia cozza con la quotidianità e la realtà di questa malattia che non è passata. Ora in Cina a Wuhan due giorni fa il club ha convocato la squadra. Da noi che la pandemia è scoppiata due mesi e mezzo dopo, mi rapporto e penso che non siamo ancora pronti a livello di pericolosità per atleti e indotti. Che competitività c'è, che propedeuticità c'è ad allenarsi distanziati? E' come andare a correre al parco, nulla di diverso. La paura mia da dirigente è preoccuparci solo di questa stagione, ma dovremmo preoccuparci anche della prossima. Se non dovesse partire a pieno regime, lì davvero potremmo arrivare al crac di alcune società di calcio. La prorogabilità dei contratti non è possibile, non si riuscirà perchè i contenziosi saranno tanti, il primo giocatore che non rinnova farà saltare il banco, in più ci sono i giocatori in prestito che a giugno devono tornare. La Lega è compatta, confermo, tutti vogliamo riprendere. Anche l'Udinese chiede rispetto delle tutele del personale, assolutamente noi vorremmo essere in campo prima possibile. C'è poi l'aspetto romantico che è quello di salvaguardare le aspettative dei tifosi. Non vedo tanto seguito e apprensione delle tifoserie su quando riparte il calcio. A Udine i tifosi della curva fanno volontariato, è l'ultima cosa che interessa il calcio ora".