Mario Sconcerti è intervenuto ai microfoni di TMW Radio. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it:
"Mi sembra che sia chiaro a tutti cosa sta capitando: abbiamo delle evidenze che non abbiamo mai avuto. Forse il calcio ci sta aiutando a capire. La certezza è che il virus finirà, morirà a un certo punto, ma soltanto quando non ci sarà più nessun altro caso al mondo. Non possiamo pensare che sia un problema di una settimana, che vuoi fare il 3 aprile? Mi sembra chiaro non ci saranno Champions ed Europeo, che sono anche itineranti. Chi si prenderà la responsabilità? Se durante questa guerra l'Europa non viene a soccorrermi, non mi interessa, non la voglio più. La posta in palio adesso, oltre alla vita di tanti, è la fiducia nell'Europa: o diventa una patria o non diventa niente. Sono contento di come l'Italia sta agendo, il virus costringe a pensare rapidamente. Tra una settimana sarà un altro mondo, non so cosa verrà deciso ma l'Europa dovrà essere lì".
Che sensazione ha avuto nel vedere le partite nel fine settimana?
"Juve-Inter è stata una grande bella partita, me la sono gustata di più perché non c'era il pubblico. È stato un match chiaro, l'ho studiato mossa per mossa con la tranquillità che si ha quando si legge un libro. È una notazione di margine questa, non un invito a giocare sempre a porte chiuse. Mentre mi sono annoiato nel vedere il Milan contro il Genoa, che è diventata una squadra".
Come si potrebbe finire il campionato?
"L'Italia non può più prendere una decisione per conto proprio, è una situazione internazionale. Non c'è alcuna evidenza che faccia pensare che il 3 aprile si possa ripartire. L'emergenza è globale, anche gli altri grandi paesi europei, come Spagna e Germania, avranno la nostra stessa situazione: sono solo in ritardo di una settimana. Ecco perché dico che non ci saranno né la Champions e nè l'Europeo, a meno che non ci siano dei pazzi che si prendano la responsabilità di farli giocare. Niente ci impedisce di prendere il mese dell'Europeo e spostarlo tra il 15 dicembre e il 15 gennaio, nello stesso periodo nel quale si giocheranno i Mondiali in Qatar nel 2022. Così si recuperano i mesi per smaltire tutti gli effetti del virus".