È abbonato al San Paolo dal 1962. L'avvocato Claudio Botti lo dice con fierezza ai microfoni de Il Mattino:
Cosa le piace di più tra le varie iniziative?
«Al di là dei costi ridotti degli abbonamenti e della possibilità del cambio utilizzatore, credo sia molto importante il ritorno della campagna in quanto tale. Lo scorso anno mi era mancata molto sotto tanti punti di vista. E questo vuol dire che De Laurentiis ha capito che ci vuole fidelizzazione».
Ovvero?
«Il presidente ha compreso che deve investire sui tifosi e che essi vanno accolti. Proprio come fanno tutti i grandi club d'Europa. Per noi è una assoluta novità. E la trovo molto bella. Fino ad ora avevo percepito un atteggiamento di distanza tra società e tifosi: siamo stati trattati da parte della società come se noi tifosi fossimo degli ospiti indesiderati».
Lei ora è a Dimaro: che aria si respira nel ritiro degli azzurri?
«Non è la mia prima volta in Trentino e posso confermare la consueta atmosfera festosa e accogliente. Va anche detto che qui ci sono i tifosi che non vivono a Napoli e per loro l'amore per la squadra è come quello per una donna che vive lontano. In aggiunta, poi, ci sono i tifosi più sani, quelli che vengono per tifare e basta: niente gruppi organizzati, nessuna contestazione ma solo tanto amore e affetto per la squadra e i calciatori».
E da tifoso lei cosa si aspetta dal mercato?
«Il calciomercato è fatto per sognare e come tale poi vive anche di delusioni. Sognare è lecito, quindi è chiaro che io vorrei Neymar e Mbappé, ma so che è impossibile. Quel che verrà verrà. Il solo fatto che quest'anno io senta dire ci sto provando a comprare dei giocatori forti e non delle giovani promesse è un bellissimo segnale».