Se il Var ha certamente ridotto il numero di errori in questi mesi, il suo protocollo d'utilizzo resta carente, da rivedere. Premessa: c'era rigore, anche a occhio nudo, su Belotti e Pandev. E probabilmente anche su Zaza. Quello che non lo è, è l'uso a singhiozzo che gli arbitri fanno della tecnologia. Perché Guida di Torre Annunziata e Di Bello di Molfetta non fermano il gioco e vanno a controllare?
Come riporta Il Mattino:
"Forse ha ragione il presidente del Napoli che parla della necessità di introdurre una cabina-regia Var unica, sul modello Russia 2018 e che intervenga di arbitrio, senza sollecitazioni dell'arbitro in campo. Perché così com'è, questo Var lascia un po' l'amaro in bocca. C'è il sospetto che non pochi arbitri abbiano scelto la difesa istintiva del territorio. Dice Rizzoli: «Gli errori sono pochi in questo avvio di campionato». Ma tra arbitro e Var spesso c'è un cortocircuito. Preziosi, il presidente del Genoa, è andato giù pesante: «Quello non è un errore (la spinta su Pandev, ndr), è il rifiuto di consultare un possibile fallo. Per me era una situazione di malafede, né più e né meno>> e c'è qualcuno che parla di 'sudditanza'".