Napoli - Fabio Cannavaro compire 49 anni e DAZN lo intervista raccogliendo anche un po' la voce della sua Napoli. Queste alcune delle parole della lunga intervista video disponibile su Dazn dell'ex Pallone d'Oro 2006:
"Ho sempre lottato per vincere, ho dato sempre tutto. Puoi lavorare tanto e soffrire tanto, poi però quando vinci godi per eterno. Sono stato molto lontano da Napoli, ma ho sempre provato a tenere un legame forte. Io e Paolo abbiamo viaggiato sempre tanto, ma le nostre case sono sempre state qui, come le nostre famiglie e i nostri figli che sono nati a Napoli. Questa è una città che ti entra dentro, non solo il clima e il mangiare, ma è il modo di vivere.
Negli anni di pandemia è stata molto dura, sono stato 11 mesi senza vedere la mia famiglai che è dovuta rientrare a Napoli. Avevo ancora due anni di contratto e ho deciso di rientrare.
Ho avuto la fortuna di giocare nello stadio San Paolo. A Napoli mi sento a casa, a volte mi arrabbio perché chi non la conosce la critica. Napoli è una città che va vissuta, io sono andato via troppo presto. Non era questa società qua e piansi tanto quando mi chiamò Ferlaino mi disse 'O vai al Parma o falliamo'. E' il sogno di tutti giocare nella squadra del cuore, ma sono pochi i casi come Maldini e Totti, il calcio ti porta a fare altre esperienze. Io però ho sempre tenuto un legame forte con questa città.
Sono cresciuto tanto sbagliando sul campo nella mia nuova carriera da allenatore in Cina. Ho appreso molte cose positive e altre negative. Ho parlato con tante squadre di Serie A, Serie B e all'estero. Io però sono esigente e voglio vincere, non voglio andare in una società tanto per andarci e allenare. Rifiutai la Polonia per un discorso di tempistiche, con la Fiorentina parlai quando ero ancora in Cina e non mi liberò la società cinese. Avrei potuto allenare Vlahovic che mi piace molto.
Era emozionante avere Maradona, ci ha reso invincibili per 7 anni. Lui ha lasciato la semplicità, non ho mai sentito parlare nessuno male di Diego. Si andava ad allenare poco con i compagni, ma quando andava i compagni erano molto felici.
Milan e Napoli erano più attrezzate del Napoli la passata stagione. Capisco l'amarezza dei tifosi, però durante una stagione per vincere ti deve andare quasi tutto bene. Sono mancati tanti titolari lo scorso anno, più con Sarri c'è stata la possibilità di vincere. Ancora oggi c'è gente che festeggia lo scudetto passato. Non posso immaginare cosa accadrebbe a Napoli con la vittoria di un altro scudetto.
In casa mamma non ci faceva parlare dialetto, ma io non smettevo mai, nemmeno con gli amici e ancora oggi. Ho avuto la fortuna di giocare con Ciro, insieme abbiamo fatto anche un fondazione per fare progetti sul territorio. Abbiamo ristrutturato anche i campetti vicino casa nostra. Facciamo progetti piccoli e mirati".