Aggiornamenti Coronavirus - Covid-19, arriva da Napoli una speranza per far fronte all'emergenza sanitaria. Giunge in particolare dall'ospedale Cotugno della nostra città, dove è stato attuato una terapia sperimentale a base di Tocilizumab che ha dato risultati soddisfacenti e che presto sarà utilizzato in scala nazionale.
A parlarne è direttamente Paolo Ascierto, direttore dell’unità di Immunologia clinica dell’Istituto per tumori Pascale, pioniere del farmaco in questione e intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera.
Dottor Ascierto, di cosa stiamo parlando, precisamente?
«Non di un antivirale, e quindi non di un farmaco che possa sostituire le terapie attualmente in uso» .
Quando è che il Tocilizumab può rivelarsi utile?
«Quando siamo in presenza di casi in cui riscontriamo polmonite severa e alti livelli di una specifica proteina che si chiama interluchina 6».
E non tutti i pazienti affetti da coronavirus presentano questo quadro clinico?
«Fortunatamente no. E nemmeno tutti quelli che hanno complicanze polmonari».
Solo quelli più gravi, quelli che oggi purtroppo affollano i reparti di terapia intensiva?
«Noi abbiamo cominciato a trattare proprio alcuni dei ricoverati in rianimazione, successivamente siamo ricorsi al Tocilizumab anche per chi in rianimazione non ci era ancora arrivato ma i suoi valori rientravano tra quelli in cui ci si può aspettare un beneficio dal ricorso al farmaco».
E il beneficio c’è stato?
«Sostanzialmente sì. In totale abbiamo trattato una decina di pazienti, tra terapia intensiva e sub-intensiva. C’è stato un decesso, ma da tutti gli altri stiamo ricevendo risposte incoraggianti. Per uno dei ricoverati in terapia intensiva siamo prossimi all’estubazione, contiamo che sia davvero questione di ore. Mentre uno dei pazienti che non erano ancora in rianimazione, dopo il trattamento ha potuto fare a meno dell’ossigeno».