Coronavirus Campania - E' allarme vero e proprio ormai: il Covid-19 ritorna prepotentemente e colpisce soprattutti tra i più giovani, molti dei quali necessitano anche di ossigeno in ospedale. E quanto riferisce Rodolfo Punzi, direttore del dipartimento di infettivologia del Cotugno, intervistato oggi da Il Mattino. Ecco alcuni passaggi:
Che malattia è oggi Covid-19?
«Rispetto agli esordi e anche ai casi della seconda ondata vediamo un'accelerazione della malattia che progredisce rapidamente, dopo l'apparire dei primi sintomi, verso la polmonite. Molti di questi pazienti hanno dunque bisogno di un supporto ventilatorio e di una maggiore intensità di cure che hanno reso ormai quasi tutte le cosiddette degenze ordinarie delle unità sub intensive. Ecco, notiamo un aumento di un gradino verso la maggiore intensità clinica del Covid».
Chi sono i pazienti che giungono da voi in pronto soccorso?
«Malati seri, che hanno una polmonite interstiziale bilaterale e che dopo alcuni, pochi giorni di cure a casa, alle difficoltà nel riposo notturno, per la tosse e la febbre, vengono qui e subito hanno bisogno di essere assistiti con ossigeno e talvolta anche intubati appena arrivano. Se è cambiato qualcosa è nella mancanza della gradualità della malattia che poi magari migliora e risponde alla terapie ma non decorre quasi mai in maniera graduale, almeno nei casi da ospedalizzare. Dove prima vedevamo tanti casi con scarsa evidenza di impegno clinico ora ci sono tutti casi di medio-alta gravità».
È colpa delle varianti?
«La variante inglese sta colpendo soggetti più giovani, abbiamo tanti trentenni e quarantenni ricoverati anche qualcuno di 23 o 24 anni. L'età media dei pazienti si è un po' abbassata. C'è chi con la variante inglese guarisce e va benissimo e chi invece peggiora a va subito in intensiva. Ma ci sono anche tanti anziani che ovviamente hanno molti più problemi e complicanze. Casi tutti complessi, seri e difficili».